Il benessere non è un regalo, una concessione,
un dono del cielo. È una conquista, che spesso va a braccetto con
istituzioni politiche democratiche e liberali. Per questo, dopo la tragedia
al largo di Lampedusa, è bene mettere qualche puntino sulle i che pure non
piacerà a certi buonisti o ai campioni del politicamente corretto e del
luogo comune. Gli africani che cercano la salvezza in Europa scappano da Paesi
che da secoli vivono nella povertà, non hanno democrazie robuste, spesso
sono intrise di quell’islam che ostacola il progresso. È una situazione che, al
di là di eventuali responsabilità occidentali, è figlia anche delle popolazioni
del luogo. Se dalla notte dei tempi non riescono a rialzarsi e a creare condizioni
economiche decenti, è sempre colpa degli altri? Nel continente nero
ignorano i profilattici e l’Aids si estende a macchia d’olio. Ci sono malattie
di ogni tipo. Ma i governi e i vari dittatori preferiscono investire in armi
anziché in scuole e ospedali. La corruzione dilaga.
Ancora più sorprendente che, una volta arrivati a
Lampedusa, alcuni immigrati (non migranti, immigrati) si lamentino per la
scomodità dei Cie o per la qualità del menu. Come se loro fossero abituati ai
confort e alle leccornie 24 ore su 24. E come se anche in Africa non ci fossero
regole severe per chi arriva, comprese (capita spesso) precise direttive
religiose per non turbare la sensibilità della popolazione del posto.
Regola giusta che poi dimenticano una volta arrivati in Italia: alcuni
signorini musulmani sono soliti pisciare sul Duomo di Milano e via
dicendo, senza le conseguenze che gli occidentali patirebbero in caso di pipì
nei pressi di qualche moschea. A Bengasi (2006), i libici assediarono
l’ambasciata italiana con la scusa di Calderoli e della sua maglietta
con vignette satiriche sull’islam. Pochi si fecero venire il dubbio: è davvero
colpa dell’improvvido leghista o della furia talebana dei fan di
Maometto? È come se un integralista cattolico sgozzasse il Vauro di turno per
qualche disegnino ironico sul Papa. Pochi darebbero al Vauro del provocatore,
accusandolo di essersela cercata. Con i musulmani, no. La sinistra
chic stravolge logica e buonsenso. È più forte di lei, non riesce a dare
responsabilità agli stranieri.
E ancora. Sorprendente che alcuni opinionisti, come Michele
Santoro, si siano detti imbarazzati dall’essere italiani dopo la tragedia
di Lampedusa. Motivi per vergognarsi d’essere tricolori ne avremmo a decine, ma
i clandestini morti affogati proprio no. Nessuno li aveva invitati. Non
erano su una barca italiana. Italiano non era il capitano né i passeggeri né
gli scafisti. Non ci avevano avvisato del loro arrivo, che anzi infrange le
leggi ed è una sfida al buonsenso e alla sicurezza, viste le condizioni di quel
barcone. Gli italiani, poi, si son sempre dimostrati di cuore. Aiutando, e ci
mancherebbe altro, gli immigrati in difficoltà. Questa volta non è stato
possibile. E non si dica che c’entra la Bossi-Fini: cancellarla è una
follia da sciacalli, perché le tragedie del mare avvenivano anche prima, con la
Turco-Napolitano. Con la sinistra al governo la nostra Marina speronava,
affondando, un barcone zeppo di albanesi. Ora c’è chi vorrebbe usare i cadaveri
di Lampedusa per lotta politica.
Incredibile, poi, dire che gli altri paesi sono più
accoglienti di noi. In Spagna sparano sui clandestini. Germania e Francia ci
rispedivano al mittente i profughi libici. Scappavano dalla guerra che pure era
stata voluta anche e soprattutto da Parigi. Guardando nel Mondo, in Australia
hanno regole ferree e nell’America di Obama non badano a spese per proteggere
col filo spinato il confine col Messico. Pure il Congo della Kyenge controlla
le frontiere. Noi abbiamo norme disinnescate dai magistrati. Una moltitudine
di associazioni che campano sugli immigrati. Idem i sindacati e
certi partiti. Pure il Papa va a Lampedusa parlando di accoglienza, quando la
vicina Malta non fa un decimo degli interventi in mare aperto affrontati dal
nostro Paese per i clandestini in difficoltà. E siamo così ebeti da vergognarci
di noi stessi. C’è chi lagna: gli altri son meglio di noi, gli immigrati
scappano dalla povertà e dalle guerre, le nostre leggi sono incivili. La verità
è che gli altri sono più severi dell’Italia, l’Africa è povera anche per colpa
degli africani, la Bossi-Fini andrebbe mantenuta o cambiata in senso più
restrittivo. E proclamiamo il lutto nazionale per la morte di più di 300
persone che, da vive, in larga parte avremmo rimpatriato o arrestato.
di Albertino (L'Intraprendente)
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