Il
sindacato rosso inaugura il servizio orientamento per chi vuole immigrare in
Italia. E il
Carroccio insorge...
"Manovali
del Maghreb, ecco come venire a lavorare nei campi italiani".
La Cgil apre uno sportello a Tunisi per fornire ai lavoratori
del nord Africa tutte le indicazioni sul come immigrare regolarmente nel
Belpaese e lavorare nel settore primario. E la Lega Nord, in tutta
risposta, prepara un'interrogazione parlamentare. L'iniziativa del
sindacato, presentata il 21 novembre e inaugurata il 25 da Inca (la rete
dei patronati rossi all'estero) e Flai (la federazione dei lavoratori Agro-Industria),
nasce per "combattere le illegalità e favorire una migrazione
consapevole - si legge in una nota del sindacato -; e si rivolge " ai
lavoratori del Nord Africa che vogliono venire in Italia per trovare
un'occupazione". Ma Matteo Salvini, europarlamentare del Carroccio
e candidato (forte) alla segreteria del partito, non ci vede giusto.
"Voglio sapere quanto costa alla collettività questa iniziativa - attacca
-, perché i sindacati percepiscono contributi pubblici e voglio sapere
come vengono spesi questi soldi. Ma, seppure l'operazione fosse a costo zero
- continua -, è assurdo in un momento in cui l'agricoltura è in crisi
incoraggiare l'arrivo di nuovi immigrati".
Tra
referendum e Bossi-Fini - "Mi chiedo come la pensano di questa iniziativa gli iscritti alla
Cgil che non hanno un lavoro - chiede Salvini -. So però che quelli che hanno
anche la tessera della Lega sono incazzatissimi". Ma il servizio
della Cgil non è un modo per applicare al meglio la legge Bossi-Fini,
che vuole che gli immigrati arrivino in Italia con un contratto di lavoro?
"La Bossi-Fini è una legge varata 10 anni fa, quando non c'era la
crisi" risponde il delfino di Maroni. "Oggi la situazione è cambiata,
abbiamo milioni di disoccupati. In Italia non c'è spazio per un
tunisino in più". Salvini (che insinua: "Ho l'impressione che la
Cgil, più che altro, vada a cercare nuovi tesserati in Africa"), la
giura ai sindacati: "Stiamo preparando un referendum sul tema -
annuncia -. Sarà pronto per il 2014, vogliamo trasparenza sui bilanci
delle confederazioni dei lavoratori".
Macché
sprechi - Da Corso
d'Italia replicano che "il nuovo sportello non implica nuove spese.
La sede Inca di Tunisi è storica e non fa che offrire un servizio in più".
Forniamo assistenza a lavoratori che rischiano di cadere nella rete dei
nuovi trafficanti di schiavi, è il refrain che arriva dai corridoi della
Cgil. "E poi ci rivolgiamo anche a chi ha lavorato in Italia e ora è
rientrato in Tunisia - spiegano - e ai nostri connazionali, non sono
pochi, che vivono là".
da Libero Quotidiano
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