Le autorità: "Dobbiamo garantire ai nomadi un
posto dove stare". Il proprietario: "Una follia".
Salvini, i
campi rom, il lunotto rotto, le proteste, i centri sociali, i fumogeni, le
bombe carta.
Ma è stato
lui a provocare? O sono stati quei bravi ragazzi del collettivo Hobo di Bologna
ad aizzare per primi? Ma sono saliti loro sul cofano o è stato il segretario
della Lega ad accelerare per investirli? Tutte questioni di vitale importanza
per il futuro dell'Italia.
Poi in mezzo
a tutte queste chiacchiere ricordiamo una storia da stropicciarsi gli occhi per
due ore, che fa ben capire in che folle Paese viviamo. Siamo a Porto Recanati.
Gli zingari rubano il camper a Giorgio Capitanelli, molto conosciuto in città,
operaio del Comune, ex calciatore e allenatore delle giovanili del Portorecanati.
Dopo la denuncia e varie ricerche, affidandosi ai suoi amici su Facebook ,
Capitanelli ritrova il mezzo, un Iveco modello Icaro, in un campo rom di
Bologna, ai margini della A14, grazie alla segnalazione di un camperista. «Mi
sono fiondato là - racconta - da uno svincolo dell'autostrada ho notato il
campo nomadi e non ci ho messo molto ad individuare il mio camper. Ho chiamato
la polizia che dopo un po' è arrivata sul posto. Ci saremmo aspettati di poter
tornare a casa con il nostro camper. E, invece, ci hanno detto di lasciarlo
lì». Da qui inizia la puntata di Scherzi a parte . Dopo i dovuti accertamenti
la polizia conferma che si tratta effettivamente del suo mezzo. Il camper viene
messo sotto sequestro giudiziario ma le autorità ordinano a Capitanelli di
lasciare il veicolo nella disponibilità dei ladri perché «si trattava di
zingari senza casa e abbiamo il dovere di garantire una dimora alla famiglia
con prole». Questa follia ha anche un nome: «diritti acquisiti». Anche una
merce rubata può trasformarsi in «diritto acquisito» se il ladro è povero.
«Cose dell'altro mondo. Mi stanno bene le tutele. Ma dovrebbero valere per
tutti. Mi sembra un paradosso che queste tutele vengano garantite con il camper
nostro, acquistato con il lavoro e i sacrifici. Non è pensabile che in un paese
civile possa accadere una cosa simile». Il camper è ancora a disposizione della
Procura fino a non si sa quando. «Il camper è mio ma è a disposizione della
Procura da un anno e nella disponibilità, chissà di che genere, di una famiglia
di zingari. Riuscirò più a riaverlo?», racconta Capitanelli sul Corriere
Adriatico . Magari potrebbe farselo rivendere dagli zingari. Tanto a 'sto
punto... Follia per follia.
da Libero Quotidiano
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