La Regione Veneto ripensa la rete
dei consultori familiari e lancia per il 2016 il progetto sperimentale
dello ‘Sportello famiglia’, servizio di informazione e collegamento tra i
servizi per far conoscere tutte le opportunità del welfare locale e
nazionale e aiutare le persone ad orientarsi tra agevolazioni, bandi
scadenze e adempimenti. Lo annuncia l’assessore regionale alle politiche
sociali Manuela Lanzarin che nell’ultima seduta del 2015 ha portato
all’approvazione della Giunta il provvedimento che rifinanzia l’attività
dei 21 consultori familiari pubblici e dei 28 privati e traccia le
linee guida dei nuovi progetti per il 2016.
“Attraverso le conferenze dei sindaci
abbiano dato avvio ad un percorso di confronto con le amministrazioni
comunali – spiega l’assessore – per attivare nelle diverse realtà del
Veneto ‘sportelli famiglia’, intesi non come sportelli fisici, ma help
desk virtuali a cui le famiglie possono rivolgersi con facilità per
conoscere iniziative, opportunità, bandi, progetti attivati o in via di
attivazione, servizi sociali e sanitari, scuola, formazione, università.
Il nostro obiettivo è avvicinare i servizi ai cittadini, mettere in
dialogo istituzioni, operatori e non profit e aiutare tutti a cogliere
le opportunità offerte dal sistema di welfare”.
Per l’avvio
sperimentale dello ‘sportello famiglie’ la Giunta regionale ha messo a
disposizione 592 mila euro. Ha confermato inoltre il finanziamento di un
milione di euro a favore dei consultori familiari delle 21 Ulss venete e
destina 325 mila euro a rimborso delle attività svolte dai 28
consultori privati accreditati.
“Abbiamo inoltre previsto –
sottolinea Manuela Lanzarin - la costituzione di un gruppo regionale di
studio tra rappresentanti dei servizi consultoriali pubblici e privati
per rivedere le linee guida dell’attività, alla luce delle novità
legislative nazionali e regionali e dei continui cambiamenti sociali in
atto. Sostegno alla genitorialità, educazione all’affettività e alla
sessualità e prevenzione delle violenze di genere sono attualmente le
aree di intervento prioritarie dei servizi dei consultori. Ambiti da
potenziare, ma anche da verificare e ripensare tenendo conto delle nuove
dinamiche familiari, del diffondersi di comportamenti a rischio e di
fenomeni di esclusione sociale che interrogano con sempre maggior
frequenza la rete dei servizi e sollecitano nuove forme di approccio
integrato e multidimensionale”.
Sostegno
alle coppie che desiderano adottare un figlio e percorsi di
accompagnamento per le famiglie che hanno già adottato un bambino e per i
minori adottati. La Regione dà così continuità al progetto “Veneto
adozioni” impegnando 470 mila euro per il 2016 e il 2017 per un tris di
azioni: i progetti territoriali coordinati dalle sette Ulss provinciali
capofila delle 26 équipes consultoriali (300 mila euro), i corsi di
informazione e sensibilizzazione per le coppie aspiranti all’adozione
(30 mila euro) e il portale informatico www.venetoadozioni.it che fornisce tutte le informazioni utili agli aspiranti genitori adottivi e agli operatori (140 mila euro).
“Il Veneto ha creato un sistema di sostegno e accompagnamento per le
famiglie che aspirano adottare un minore in Italia o all’estero e per le
famiglie adottive e i minori adottati –sottolinea Manuela Lanzarin,
assessore regionale al sociale – Con la delibera approvata a fine anno
in materia di adozioni nazionali e internazionali (di prossima
pubblicazione sul Bur) la Giunta regionale assicura continuità ai
progetti territoriali e affida all’azienda Ulss 12 Veneziana il compito
di formare e aggiornare gli operatori, monitorare le attività dei
diversi progetti e coordinare l’attività di sensibilizzazione e
informazione su cosa significa adottare un figlio e su come affrontare
il percorso verso l’adozione”.
Regione Veneto
Nessun commento:
Posta un commento