‘Un’intera ‘generazione di
amministratori’ si è fatta abbindolare dai paroloni tecnici e burocratici di
chi ha spacciato l’operazione per un atto dovuto. La fusione tra le società di
gestione del servizio idrico Avs e Acque Vicentine è certamente sconveniente per
i cittadini dell’Alto Vicentino’. Dopo le parole del consigliere comunale di
opposizione della Lega Nord Attilio Schneck, oggi è stato il turno del
segretario provinciale Erik Umberto Pretto, che con un comunicato stampa che
porta la sigla del Carroccio, vuole stare alla finestra a vedere come
gestiranno i sindaci di centro destra, eletti con i voti di chi li ha sostenuti
con la promessa di tenere d’occhio le società partecipate, che a suo dire,
stanno diventando tutte ‘cosa del centro sinistra’.
‘Acque Vicentine, ha spiegato Pretto, pur facendo riferimento su un bacino d’utenza di 36.000 abitanti in più rispetto ad AVS, conta ben 880 km in meno di condutture acquedottistiche e fognarie. È quindi palese, vista questa sproporzione, che i residenti dell’Alto Vicentino si troveranno a pagare, con la previsione della tariffa unica, delle bollette maggiorate per poter far fronte alla carenza infrastrutturale attualmente in capo ad Acque Vicentine. Se a questo aggiungiamo poi il fatto che il territorio dell’Alto Vicentino è quello in cui si produce effettivamente l’acqua da risorgiva, appare ovvio che debbano essere proprio i Comuni dell’Alto Vicentino ad avere maggiore voce in capitolo nei momenti in cui dovranno essere stabilite tariffe e piani di investimento. È quindi scontato, per i cittadini dell’Alto Vicentino, aspettarsi che i loro Sindaci di riferimento si battano anche vigorosamente per mantenere perlomeno in capo a questi territori la capacità decisionale di una società che si dovrà occupare della fornitura di un bene primario come l’acqua. E questo sarebbe potuto accadere unicamente mantenendo in capo ai Comuni dell’Alto Vicentino le quote maggioritarie della nuova società derivante dalla fusione di AVS ed Acque Vicentine’.
‘Non è un matrimonio alla pari’
Quello che si sta consumando nei Consigli Comunali dell’Alto Vicentino non è dunque per niente un “matrimonio alla pari” tra i due attuali gestori, secondo la Lega Nord, bensì una svendita di risorse idriche di proprietà dell’Alto Vicentino che entreranno a far parte del capitale di una società che i Comuni di questo importante territorio non potranno più gestire, trovandosi in minoranza.
‘Ci troviamo di fronte ad una chiara manovra politica di aggregazione voluta dal PD ed in modo particolare da Variati che, in qualità di Presidente della Provincia e Sindaco di Vicenza, oggi detiene una concentrazione di potere che mai si era vista prima sul territorio provinciale – ha dichiarato Pretto – È chiaramente in atto un tentativo da parte del PD di acquisire il controllo del territorio provinciale mediante le società partecipate che, con questo ritmo di espansione, diventeranno sempre meno controllabili dai Sindaci e dai cittadini, prestando quindi il fianco a dinamiche politiche soprattutto nazionali, al di sopra delle nostre teste. Un’operazione economicamente vantaggiosa per i Comuni dell’attuale bacino di Acque Vicentine, ma resa possibile grazie alla servile complicità di importanti Sindaci dei Comuni dell’Alto Vicentino amministrati dal PD, come Valdagno e Thiene, ai quali si devono aggiungere una lunga serie di Sindaci di Comuni minori, ufficialmente civici, ma in realtà assolutamente condizionati dalle logiche politiche imposte dal PD a livello provinciale’.
Come si comporterà il Comune di Schio?
‘Interessante sarà capire cosa farà il Comune di Schio, che con il suo 15,65% di quote di AVS sarà determinante per decidere le sorti dell’operazione. Valter Orsi, Sindaco ufficialmente civico ma sostenuto da numerosi movimenti di centro destra, deciderà di tutelare gli interessi dei cittadini dell’Alto Vicentino o si piegherà alle dinamiche di questa nuova “politica civica” provinciale che, a conti fatti, sta avvantaggiando soltanto la Sinistra? E’ la domanda di Pretto, che senza peli sulla lingua spiega come la Lega osserverà il comportamento dei diversi sindaci, in vista delle prossime tornate elettorali.N.B. (Altovicentinonline 27.09.2017)
‘Acque Vicentine, ha spiegato Pretto, pur facendo riferimento su un bacino d’utenza di 36.000 abitanti in più rispetto ad AVS, conta ben 880 km in meno di condutture acquedottistiche e fognarie. È quindi palese, vista questa sproporzione, che i residenti dell’Alto Vicentino si troveranno a pagare, con la previsione della tariffa unica, delle bollette maggiorate per poter far fronte alla carenza infrastrutturale attualmente in capo ad Acque Vicentine. Se a questo aggiungiamo poi il fatto che il territorio dell’Alto Vicentino è quello in cui si produce effettivamente l’acqua da risorgiva, appare ovvio che debbano essere proprio i Comuni dell’Alto Vicentino ad avere maggiore voce in capitolo nei momenti in cui dovranno essere stabilite tariffe e piani di investimento. È quindi scontato, per i cittadini dell’Alto Vicentino, aspettarsi che i loro Sindaci di riferimento si battano anche vigorosamente per mantenere perlomeno in capo a questi territori la capacità decisionale di una società che si dovrà occupare della fornitura di un bene primario come l’acqua. E questo sarebbe potuto accadere unicamente mantenendo in capo ai Comuni dell’Alto Vicentino le quote maggioritarie della nuova società derivante dalla fusione di AVS ed Acque Vicentine’.
‘Non è un matrimonio alla pari’
Quello che si sta consumando nei Consigli Comunali dell’Alto Vicentino non è dunque per niente un “matrimonio alla pari” tra i due attuali gestori, secondo la Lega Nord, bensì una svendita di risorse idriche di proprietà dell’Alto Vicentino che entreranno a far parte del capitale di una società che i Comuni di questo importante territorio non potranno più gestire, trovandosi in minoranza.
‘Ci troviamo di fronte ad una chiara manovra politica di aggregazione voluta dal PD ed in modo particolare da Variati che, in qualità di Presidente della Provincia e Sindaco di Vicenza, oggi detiene una concentrazione di potere che mai si era vista prima sul territorio provinciale – ha dichiarato Pretto – È chiaramente in atto un tentativo da parte del PD di acquisire il controllo del territorio provinciale mediante le società partecipate che, con questo ritmo di espansione, diventeranno sempre meno controllabili dai Sindaci e dai cittadini, prestando quindi il fianco a dinamiche politiche soprattutto nazionali, al di sopra delle nostre teste. Un’operazione economicamente vantaggiosa per i Comuni dell’attuale bacino di Acque Vicentine, ma resa possibile grazie alla servile complicità di importanti Sindaci dei Comuni dell’Alto Vicentino amministrati dal PD, come Valdagno e Thiene, ai quali si devono aggiungere una lunga serie di Sindaci di Comuni minori, ufficialmente civici, ma in realtà assolutamente condizionati dalle logiche politiche imposte dal PD a livello provinciale’.
Come si comporterà il Comune di Schio?
‘Interessante sarà capire cosa farà il Comune di Schio, che con il suo 15,65% di quote di AVS sarà determinante per decidere le sorti dell’operazione. Valter Orsi, Sindaco ufficialmente civico ma sostenuto da numerosi movimenti di centro destra, deciderà di tutelare gli interessi dei cittadini dell’Alto Vicentino o si piegherà alle dinamiche di questa nuova “politica civica” provinciale che, a conti fatti, sta avvantaggiando soltanto la Sinistra? E’ la domanda di Pretto, che senza peli sulla lingua spiega come la Lega osserverà il comportamento dei diversi sindaci, in vista delle prossime tornate elettorali.N.B. (Altovicentinonline 27.09.2017)
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