Probabilmente
chi ha proposto di far saltare la merenda ai bambini della scuola elementare di
Lampertico non pensava che un gesto nato con la volontà di essere ‘educativo’
si sarebbe trasformato in uno scontro politico. E invece così è successo e a
scendere in campo contro la decisione presa dagli insegnanti è Alberto Zannini,
segretario della Lega Nord di Thiene, che parla a nome del gruppo e spiega che
“ci sono tanti modi per sensibilizzare i bambini senza usare concetti politici
o religiosi”.
Tutto è nato lunedì scorso, quando Rabeah Allhajyhia, consigliere comunale di Altavilla, cittadina italiana dal 2004, siriana di nascita e attivista per un’associazione che lotta per la libertà della Siria, ha presenziato a scuola per spiegare il concetto di essere profughi e soffrire la fame. Da lì la proposta di far rinunciare i bambini alla loro merenda nel giorno di venerdì e di regalare 50 centesimi ad un’associazione siriana che si occupa di minori in difficoltà.
Un gesto che nasconde un pensiero profondo, ritenuto da molti genitori troppo profondo per bambini così piccoli, che “se togli loro il cibo capiscono che stanno male, ma non possiamo pensare che possano andare oltre a questo”.
Il sospetto che dietro ci fosse una matrice politica, lo avevano già dichiarato alcuni genitori (tenuti anonimi per tutelare i minori), che lamentano da tempo una posizione “troppo sinistroide della suola”.
“E’ assurdo voler insegnare queste cose a bambini così piccoli – ha commentato Zannini – Forse stanno facendo i primi approcci al ramadan? Ma come possono i genitori accettare senza arrabbiarsi? Ma soprattutto: perché legare il concetto di fame solo ai profughi quando basta guardarsi intorno per capire che ‘la fame’ è una realtà che ci tocca da vicino anche se non siamo in guerra?”
E’ di ieri infatti la notizia che una 14enne di Udine è svenuta in classe perché senza cibo, riscaldamento in casa né acqua calda da giorni. Un problema sempre più ricorrente, che tocca oggi anche il ricco Nord Est e che viene denunciato ormai quotidianamente.
“Insegnanti e maestri sono troppo schierati politicamente – ha sottolineato Zannini – E’ ora di finirla di usare la scuola come un palcoscenico politico, si deve pensare ai bambini e alla loro istruzione. Quello che è stato fatto a Lampertico è sinonimo del buonismo più becero. E poco importa se alcuni genitori hanno messo lo stesso la merenda ai figli, il concetto promosso da maestri e dirigenza scolastica è gravissimo. Questo buonismo, promosso politicamente da alcuni partiti, è solo un modo per non affrontare fino in fondo i problemi. Non ci vogliamo rendere conto che le soluzioni sono difficili – ha continuato – quindi si preferisce mascherare il non agire da ‘buone azioni’. E’ chiaro che davanti ad una persona in difficoltà, ai bambini si insegna ad aiutare. E loro sicuramente lo fanno con il cuore. Ma il concetto ‘profugo’, ‘fame’, ‘accoglienza’, implicano una consapevolezza molto più profonda, che non riguarda solo il lato umano, ma la sfera politica, economica e sociale. Se vogliamo insegnare ai bambini a fare del bene, perché non scegliere qualcosa di adatto alla loro età e che sia slegato da posizioni politiche? Andare a trovare ad un anziano, aiutare un compagno in difficoltà, portare una bustina di cibo al canile. Ci sono tantissime buone azioni, che non hanno colore politico né religioso e che sono adatte a bambini delle elementari. Mi chiedo inoltre – ha concluso Zannini – perché quando nelle nostre scuole vogliono ‘insegnare’ qualcosa chiamano sempre musulmani o finti profughi e mai rappresentanti di ideologie o religioni diverse”.
Anna Bianchini (Altovicentinonline)
Tutto è nato lunedì scorso, quando Rabeah Allhajyhia, consigliere comunale di Altavilla, cittadina italiana dal 2004, siriana di nascita e attivista per un’associazione che lotta per la libertà della Siria, ha presenziato a scuola per spiegare il concetto di essere profughi e soffrire la fame. Da lì la proposta di far rinunciare i bambini alla loro merenda nel giorno di venerdì e di regalare 50 centesimi ad un’associazione siriana che si occupa di minori in difficoltà.
Un gesto che nasconde un pensiero profondo, ritenuto da molti genitori troppo profondo per bambini così piccoli, che “se togli loro il cibo capiscono che stanno male, ma non possiamo pensare che possano andare oltre a questo”.
Il sospetto che dietro ci fosse una matrice politica, lo avevano già dichiarato alcuni genitori (tenuti anonimi per tutelare i minori), che lamentano da tempo una posizione “troppo sinistroide della suola”.
“E’ assurdo voler insegnare queste cose a bambini così piccoli – ha commentato Zannini – Forse stanno facendo i primi approcci al ramadan? Ma come possono i genitori accettare senza arrabbiarsi? Ma soprattutto: perché legare il concetto di fame solo ai profughi quando basta guardarsi intorno per capire che ‘la fame’ è una realtà che ci tocca da vicino anche se non siamo in guerra?”
E’ di ieri infatti la notizia che una 14enne di Udine è svenuta in classe perché senza cibo, riscaldamento in casa né acqua calda da giorni. Un problema sempre più ricorrente, che tocca oggi anche il ricco Nord Est e che viene denunciato ormai quotidianamente.
“Insegnanti e maestri sono troppo schierati politicamente – ha sottolineato Zannini – E’ ora di finirla di usare la scuola come un palcoscenico politico, si deve pensare ai bambini e alla loro istruzione. Quello che è stato fatto a Lampertico è sinonimo del buonismo più becero. E poco importa se alcuni genitori hanno messo lo stesso la merenda ai figli, il concetto promosso da maestri e dirigenza scolastica è gravissimo. Questo buonismo, promosso politicamente da alcuni partiti, è solo un modo per non affrontare fino in fondo i problemi. Non ci vogliamo rendere conto che le soluzioni sono difficili – ha continuato – quindi si preferisce mascherare il non agire da ‘buone azioni’. E’ chiaro che davanti ad una persona in difficoltà, ai bambini si insegna ad aiutare. E loro sicuramente lo fanno con il cuore. Ma il concetto ‘profugo’, ‘fame’, ‘accoglienza’, implicano una consapevolezza molto più profonda, che non riguarda solo il lato umano, ma la sfera politica, economica e sociale. Se vogliamo insegnare ai bambini a fare del bene, perché non scegliere qualcosa di adatto alla loro età e che sia slegato da posizioni politiche? Andare a trovare ad un anziano, aiutare un compagno in difficoltà, portare una bustina di cibo al canile. Ci sono tantissime buone azioni, che non hanno colore politico né religioso e che sono adatte a bambini delle elementari. Mi chiedo inoltre – ha concluso Zannini – perché quando nelle nostre scuole vogliono ‘insegnare’ qualcosa chiamano sempre musulmani o finti profughi e mai rappresentanti di ideologie o religioni diverse”.
Anna Bianchini (Altovicentinonline)
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