La legittima
difesa, dopo essere stata ammorbidita e rinviata, fa un passo indietro in
Parlamento. L'aula ha infatti accolto la richiesta di far tornare il
provvedimento in commissione Giustizia, scatenando la protesta di chi pretende
di difendersi con ogni mezzo dai delinquenti che invadono il domicilio privato.
La decisione del rinvio viene criticata anche dagli imprenditori con il
Presidente di Confimi Veneto, William Beozzo.
«Le istituzioni hanno perso ancora una grande occasione per dare una risposta puntuale e concreta ai cittadini, dimostrandosi ancora lontane dalla realtà di chi vive ogni giorno nella paura di essere aggredito e derubato, compresi gli imprenditori, chi ha votato al rinvio ha la responsabilità di affondare questa proposta di legge, consapevole di aver negato alle vittime dei reati giustizia concedendo a criminali e delinquenti la libertà di violare il domicilio privato».
Il rappresentante delle attività produttive punta il dito anche contro coloro che giustificano inerzie e titubanze nella legge sulla legittima difesa con la scusa pretestuosa del presunto clima da far west che si verrebbe a creare lasciando ad ognuno la possibilità di utilizzare armi in per difendersi dai malviventi: «Il far west non ha nulla a che vedere con la possibilità di tenere un'arma in casa propria. Va ricordato – continua Beozzo – che già oggi la legge autorizza chiunque, dietro una specifica abilitazione, alla detenzione di un'arma, lasciandola in casa propria. Far west vuol dire invece uscire di casa con le armi e sparare senza che ce ne sia bisogno. Sul porto d'armi, ossia la possibilità di trasportare pistole e fucili, ci sono restrizioni notevoli che nessuno sta chiedendo di cambiare o eliminare, a nessuno piace sparare addosso a un altro soltanto per il gusto di farlo, chiunque pensi una cosa del genere, ha una pochezza culturare».
William Beozzo esprime infine la sua vicinanza a tutti gli appartenenti alle Forze dell’ordine demoralizzati dalla mancanza di legge: «In passato grazie all'efficacia normativa abbiamo sconfitto il terrorismo in Italia. Oggi invece per l'ennesima volta abbiamo avuto la dimostrazione che al Parlamento non interessa nulla di noi comuni cittadini e di chi mette a rischio la propria vita per difendere la nostra incolumità».
Apindustria Vicenza
«Le istituzioni hanno perso ancora una grande occasione per dare una risposta puntuale e concreta ai cittadini, dimostrandosi ancora lontane dalla realtà di chi vive ogni giorno nella paura di essere aggredito e derubato, compresi gli imprenditori, chi ha votato al rinvio ha la responsabilità di affondare questa proposta di legge, consapevole di aver negato alle vittime dei reati giustizia concedendo a criminali e delinquenti la libertà di violare il domicilio privato».
Il rappresentante delle attività produttive punta il dito anche contro coloro che giustificano inerzie e titubanze nella legge sulla legittima difesa con la scusa pretestuosa del presunto clima da far west che si verrebbe a creare lasciando ad ognuno la possibilità di utilizzare armi in per difendersi dai malviventi: «Il far west non ha nulla a che vedere con la possibilità di tenere un'arma in casa propria. Va ricordato – continua Beozzo – che già oggi la legge autorizza chiunque, dietro una specifica abilitazione, alla detenzione di un'arma, lasciandola in casa propria. Far west vuol dire invece uscire di casa con le armi e sparare senza che ce ne sia bisogno. Sul porto d'armi, ossia la possibilità di trasportare pistole e fucili, ci sono restrizioni notevoli che nessuno sta chiedendo di cambiare o eliminare, a nessuno piace sparare addosso a un altro soltanto per il gusto di farlo, chiunque pensi una cosa del genere, ha una pochezza culturare».
William Beozzo esprime infine la sua vicinanza a tutti gli appartenenti alle Forze dell’ordine demoralizzati dalla mancanza di legge: «In passato grazie all'efficacia normativa abbiamo sconfitto il terrorismo in Italia. Oggi invece per l'ennesima volta abbiamo avuto la dimostrazione che al Parlamento non interessa nulla di noi comuni cittadini e di chi mette a rischio la propria vita per difendere la nostra incolumità».
Apindustria Vicenza
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