Se l’è
incendiata da solo la roulotte Blu Helt e ora nei suoi confronti scatterà la
denuncia per incendio. Lo ha fatto per ottenere un alloggio popolare,
presuppongono i carabinieri della compagnia di Schio, che sono arrivati alla
svolta e ora stanno identificando chi, domenica notte, assieme al
‘capofamiglia’, ha appiccato il rogo al mezzo che è stato completamente
distrutto dalle fiamme. Ad incastrare Helt, le immagini estrapolate da una
telecamera di sorveglianza che immortalano Helt assieme al complice (che
potrebbe essere anche una donna) mentre carica oggetti personali e mobilia che
non voleva andassero distrutti dal rogo che avrebbe appiccato. Prova
schiacciante che c’era un piano ben studiato che però, è andato in fumo grazie
ai militari che da subito, avevano capito che la storia della candela non era
compatibile con quanto poi accaduto.
Blue Helt,
infatti, ascoltato a verbale dagli investigatori del Capitano Vincenzo Gardin,
aveva dichiarato che aveva lasciato una candela accesa all’interno della
roulotte dove viveva con moglie e due figli piccoli. Che poi era andato a
trovare il padre a Schio.
Per i carabinieri non ci sarebbero dubbi ormai e anche il movente è intuibile dato che il nomade aveva detto, subito dopo il rogo, di aver bisogno con urgenza di un alloggio popolare per dare un tetto ai figli, uno dei quali va a scuola a San Vito di Leguzzano e non poteva quindi subire un trasferimento altrove.
N.B. (Altovicentinonline)
Per i carabinieri non ci sarebbero dubbi ormai e anche il movente è intuibile dato che il nomade aveva detto, subito dopo il rogo, di aver bisogno con urgenza di un alloggio popolare per dare un tetto ai figli, uno dei quali va a scuola a San Vito di Leguzzano e non poteva quindi subire un trasferimento altrove.
N.B. (Altovicentinonline)
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