L’annunciato
arrivo di oltre 50 profughi a Sarcedo, in un ex ristorante, su iniziativa della
prefettura desta rabbia e contrarietà nella Lega Nord e nel comitato civico
Prima Noi. Ieri, a denunciare la vicenda, era stato lo stesso sindaco
Luca Cortese, ricordando che il piccolo Comune altovicentino già
ospita 7 richiedenti asilo impegnati in attività sociali. Ma il Carroccio e i
civici vanno anche all’attacco delle amministrazioni che in questi mesi hanno
accettato di aderire alla Rete Sprar per la microaccoglienza: “Si è dimostrata
l’inefficacia dei protocolli di intesa fra i Comuni e la prefettura” è
l’accusa.
Di seguito, le note stampa di Lega Nord :
“Apprendiamo da una nota ufficiale del Comune di Sarcedo – scrive il segretario provinciale leghista Erik Pretto – dell’imminente arrivo sul territorio comunale di circa 50 presunti profughi, da collocare presso un fabbricato privato. La Lega Nord – Liga Veneta vicentina, da sempre sensibile nei confronti dei cittadini e delle Amministrazioni Comunali che vedono il loro territorio invaso da presunti profughi, esprime la propria solidarietà nei confronti dei cittadini di Sarcedo e si rende disponibile ad agire politicamente per scongiurare che si concretizzi questa nuova imposizione calata dal Governo centrale.
Non possiamo tuttavia dimenticare la scarsa lungimiranza politica di alcuni primi cittadini, aderenti o comunque vicini al Partito Democratico (primi fra tutti Franco Balzi di Santorso, Piera Moro di Marano Vicentino, Giovanni Casarotto di Thiene, Sandro Maculan di Zugliano e, purtroppo, lo stesso Luca Cortese di Sarcedo), che per mesi hanno tentato di illudere i cittadini affermando che l’accettazione degli accordi con la Prefettura di Vicenza avrebbe impedito l’arrivo sul territorio di altri richiedenti asilo. Ancora una volta, è stata dimostrata l’inefficacia dei protocolli d’intesa sottoscritti fra i Comuni vicentini e la Prefettura di Vicenza, che prevedevano l’arrivo sui territori di al massimo 2 presunti profughi ogni 1.000 abitanti. Accordi spesso vanificati e che, nel caso specifico di Sarcedo, hanno già portato sul territorio comunale 7 richiedenti asilo. Considerati i prossimi 50 nuovi arrivi, a Sarcedo si prevede quindi possano arrivare per il momento 57 stranieri, superando addirittura il poco invidiabile rapporto di 10 presunti profughi ogni 1.000 abitanti. Stranieri che spesso si rivelano essere persone non identificate e poco collaborative, nella maggior parte dei casi senza alcun diritto di ricevere lo status di profugo, attirati in Italia dal cieco buonismo di un Governo centrale evidentemente non in grado di fronteggiare tematiche di così ampia portata come la gestione dei flussi migratori.
Da mesi la Lega Nord – Liga Veneta sostiene che queste modalità di gestione dei presunti profughi non possono essere considerate valide, ma si rivelano piuttosto degli strumenti per aumentare in modo spropositato i fatturati delle cosiddette “cooperative sociali”, nate e prosperate rapidamente sul nostro territorio anche grazie al tacito sostegno di numerosi amministratori locali che hanno visto in esse uno strumento per la gestione di un fenomeno epocale che dovrebbe essere invece fronteggiato dallo Stato. Uno Stato che, purtroppo, non trova soluzione migliore che spargere queste persone nei nostri Comuni, per un tempo indefinito, senza conoscerne l’identità ed il passato, lasciandoli liberi di vagare per i nostri paesi. Un sistema assurdo, che deve necessariamente trovare la nostra decisa contrarietà”.
di Daniele Dal Dosso (Ecovicentino)
Di seguito, le note stampa di Lega Nord :
“Apprendiamo da una nota ufficiale del Comune di Sarcedo – scrive il segretario provinciale leghista Erik Pretto – dell’imminente arrivo sul territorio comunale di circa 50 presunti profughi, da collocare presso un fabbricato privato. La Lega Nord – Liga Veneta vicentina, da sempre sensibile nei confronti dei cittadini e delle Amministrazioni Comunali che vedono il loro territorio invaso da presunti profughi, esprime la propria solidarietà nei confronti dei cittadini di Sarcedo e si rende disponibile ad agire politicamente per scongiurare che si concretizzi questa nuova imposizione calata dal Governo centrale.
Non possiamo tuttavia dimenticare la scarsa lungimiranza politica di alcuni primi cittadini, aderenti o comunque vicini al Partito Democratico (primi fra tutti Franco Balzi di Santorso, Piera Moro di Marano Vicentino, Giovanni Casarotto di Thiene, Sandro Maculan di Zugliano e, purtroppo, lo stesso Luca Cortese di Sarcedo), che per mesi hanno tentato di illudere i cittadini affermando che l’accettazione degli accordi con la Prefettura di Vicenza avrebbe impedito l’arrivo sul territorio di altri richiedenti asilo. Ancora una volta, è stata dimostrata l’inefficacia dei protocolli d’intesa sottoscritti fra i Comuni vicentini e la Prefettura di Vicenza, che prevedevano l’arrivo sui territori di al massimo 2 presunti profughi ogni 1.000 abitanti. Accordi spesso vanificati e che, nel caso specifico di Sarcedo, hanno già portato sul territorio comunale 7 richiedenti asilo. Considerati i prossimi 50 nuovi arrivi, a Sarcedo si prevede quindi possano arrivare per il momento 57 stranieri, superando addirittura il poco invidiabile rapporto di 10 presunti profughi ogni 1.000 abitanti. Stranieri che spesso si rivelano essere persone non identificate e poco collaborative, nella maggior parte dei casi senza alcun diritto di ricevere lo status di profugo, attirati in Italia dal cieco buonismo di un Governo centrale evidentemente non in grado di fronteggiare tematiche di così ampia portata come la gestione dei flussi migratori.
Da mesi la Lega Nord – Liga Veneta sostiene che queste modalità di gestione dei presunti profughi non possono essere considerate valide, ma si rivelano piuttosto degli strumenti per aumentare in modo spropositato i fatturati delle cosiddette “cooperative sociali”, nate e prosperate rapidamente sul nostro territorio anche grazie al tacito sostegno di numerosi amministratori locali che hanno visto in esse uno strumento per la gestione di un fenomeno epocale che dovrebbe essere invece fronteggiato dallo Stato. Uno Stato che, purtroppo, non trova soluzione migliore che spargere queste persone nei nostri Comuni, per un tempo indefinito, senza conoscerne l’identità ed il passato, lasciandoli liberi di vagare per i nostri paesi. Un sistema assurdo, che deve necessariamente trovare la nostra decisa contrarietà”.
di Daniele Dal Dosso (Ecovicentino)
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