Il video
delle due donne nomadi chiuse nel gabbiotto esterno di un supermercato Lidl a
Follonica, che ha scatenato numerose polemiche e scontri sui social-media, ci
ricorda una vicenda che abbiamo già conosciuto a Marano Vicentino. Nel nostro
caso i clienti, entrando ed uscendo dal nuovo supermercato Lidl, invitavano il personale
a cacciare alcune donne nomadi dall'area a parcheggio per evitare di essere
importunati. In questa circostanza, la direzione del supermercato aveva
intelligentemente, fin dal giorno successivo, fatto pattugliare l'area da
un'agenzia di vigilanza privata, proprio per scoraggiare la presenza delle
nomadi. Questo si legge in una nota nota della sezione Lega Nord - Liga
Veneta di Marano Vicentino.
In Toscana, invece, la Lidl di Follonica ha sospeso dal lavoro i due dipendenti a seguito del loro operato, certamente discutibile ma volto comunque a fermare le autrici di un furto. Spezzando una lancia in favore dei due lavoratori, bisognerebbe ricordare cosa dice la Legge. L'art. 383 c.p.p. dispone infatti che "ogni persona è autorizzata a procedere all'arresto in flagranza, quando si tratta di delitti perseguibili d'ufficio", consegnando poi senza ritardo l'arrestato e il corpo del reato alla polizia giudiziaria. E' stata certamente deprecabile l'esibizione avvenuta successivamente alla "cattura", con il famoso video auto-prodotto e poi caricato su internet. Tuttavia la reazione dei clienti dello stesso supermercato sembra dare chiara ragione ai due dipendenti.
Per capire cosa pensa la gente comune, prendiamo come riferimento l'intervista fatta da Saverio Tommasi (giornalista spesso critico nei confronti della Lega Nord), per conto di Fanpage.it, il quale ha parlato con una delle due nomadi per capire se stessero veramente rubando. La donna ha dichiarato: "Io avevo paura per quello che mi hanno fatto i due ragazzi. Io dormo alla stazione, non ho soldi, non ho niente, mio marito è morto in Romania". Nonostante questo triste racconto, che dobbiamo ipotizzare sia aderente alla realtà, i clienti del supermercato si schierano tutti dalla parte dei dipendenti Lidl. "È sbagliato il gesto di chiuderle in gabbia, ma stavano rubando", dice una donna, sostenendo inoltre che la nomade sia solita prostituirsi abitualmente nel parcheggio del supermercato. Un altro cliente ha invece raccontato che "queste donne sono qui ormai da anni e rubano tutto quello che c'è da rubare".
Sicuramente qualche commento è meritevole di condanna ma, in questo contesto, è inutile girarci intorno fingendo di non vedere. Dobbiamo solamente aspettarci di peggio se interi quartieri delle nostre città sono assediati da uomini e donne che non lavorano e non sono disposti per primi ad integrarsi. Nella totale assenza delle istituzioni, che sanno solo rivestirsi di buonismo, le regole vengono calpestate senza problemi, innescando nella gente reazioni estreme dovute all'esasperazione di chi non vede più la presenza della giustizia.
Da Vicenzapiò del 02.03.2017
In Toscana, invece, la Lidl di Follonica ha sospeso dal lavoro i due dipendenti a seguito del loro operato, certamente discutibile ma volto comunque a fermare le autrici di un furto. Spezzando una lancia in favore dei due lavoratori, bisognerebbe ricordare cosa dice la Legge. L'art. 383 c.p.p. dispone infatti che "ogni persona è autorizzata a procedere all'arresto in flagranza, quando si tratta di delitti perseguibili d'ufficio", consegnando poi senza ritardo l'arrestato e il corpo del reato alla polizia giudiziaria. E' stata certamente deprecabile l'esibizione avvenuta successivamente alla "cattura", con il famoso video auto-prodotto e poi caricato su internet. Tuttavia la reazione dei clienti dello stesso supermercato sembra dare chiara ragione ai due dipendenti.
Per capire cosa pensa la gente comune, prendiamo come riferimento l'intervista fatta da Saverio Tommasi (giornalista spesso critico nei confronti della Lega Nord), per conto di Fanpage.it, il quale ha parlato con una delle due nomadi per capire se stessero veramente rubando. La donna ha dichiarato: "Io avevo paura per quello che mi hanno fatto i due ragazzi. Io dormo alla stazione, non ho soldi, non ho niente, mio marito è morto in Romania". Nonostante questo triste racconto, che dobbiamo ipotizzare sia aderente alla realtà, i clienti del supermercato si schierano tutti dalla parte dei dipendenti Lidl. "È sbagliato il gesto di chiuderle in gabbia, ma stavano rubando", dice una donna, sostenendo inoltre che la nomade sia solita prostituirsi abitualmente nel parcheggio del supermercato. Un altro cliente ha invece raccontato che "queste donne sono qui ormai da anni e rubano tutto quello che c'è da rubare".
Sicuramente qualche commento è meritevole di condanna ma, in questo contesto, è inutile girarci intorno fingendo di non vedere. Dobbiamo solamente aspettarci di peggio se interi quartieri delle nostre città sono assediati da uomini e donne che non lavorano e non sono disposti per primi ad integrarsi. Nella totale assenza delle istituzioni, che sanno solo rivestirsi di buonismo, le regole vengono calpestate senza problemi, innescando nella gente reazioni estreme dovute all'esasperazione di chi non vede più la presenza della giustizia.
Da Vicenzapiò del 02.03.2017
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