venerdì 29 luglio 2016

Noventa Vicentina. Espulso imam radicale. La moschea resta vuota. Ma c'è chi lo difende


NOVENTA VICENTINA. Adi passa per due volte in bici davanti al centro islamico di via delle Arti. Al terzo giro si ferma e, interrogato sull’imam espulso, indica la mano destra. «Vedi? Nessun dito è uguale. Così, se chiedi a cinque persone cosa pensano di Mohammed Madad, sentirai cinque opinioni diverse. Io non lo conosco, ma mi dispiace per lui». Il giorno dopo l’espulsione della guida spirituale, la moschea “Assonna” rimane vuota. Visto da fuori il capannone della zona artigianale è un anonimo cubo di cemento che, oltre ai musulmani del Basso Vicentino, ospita una palestra, un’agenzia immobiliare, una televisione digitale e un negozio di peluche. Il presidente del centro Abdellah Tadumant, operaio in una carpenteria, è in turno di lavoro. «Se la polizia ha deciso di mandarlo via dall’Italia, forse c’è qualcosa che noi non sappiamo», si è limitato a dire ai fedeli che gli hanno chiesto spiegazioni. Ma secondo indiscrezioni la comunità musulmana si sarebbe spaccata su quell’imam arrivato da pochi mesi e che non piaceva proprio a tutti. (...)
Paolo Mutterle (GdV)

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