"Il caso portato alla luce dalla stampa
sull'accoglienza degli immigrati a Vicenza e Sandrigo lascia estremamente
perplessi nel suo essere esemplare di un fenomeno dai contorni a dir poco
opachi". L'assessore al sociale ed ai
flussi immigratori della Regione del Veneto, Manuela Lanzarin commenta così la
notizia riportata da alcuni organi di stampa del coinvolgimento nel Vicentino
di esponenti o candidati del Movimento 5 Stelle in società
specializzatesi nell'accoglienza di immigrati.
«Innanzitutto siamo davanti a un incrocio societario - ha detto la Manuela Lanzarin - che non ha nulla a che fare con Onlus o società senza scopo di lucro: si parla di SRL (Società a responsabilità limitata), società di capitali il cui scopo non è di certo la beneficenza. Le quote societarie, stando a visure camerali, mettono in luce una realtà che va indubbiamente chiarita, non fosse altro perché queste società percepiscono e gestiscono cospicui fondi pubblici per cui la trasparenza e la cristallinità devono essere fondamentali e mi sorprende che le autorità preposte non si siano ancora mosse nonostante precise segnalazioni avanzate nel passato.
Anche a me - continua la Lanzarin - erano giunte segnalazioni dettagliate relativamente al disagio che si sta creando sia in via Medici a Vicenza, dove queste società gestiscono un hotel e una rete di appartamenti, sia a Sandrigo, in cui non sono mancate zuffe, liti e non poche tensioni tra immigrati, sempre ospitati in strutture gestite dalle stesse società vicentine. A Vicenza si sono registrate anche delle vere e proprie intimidazioni dopo che i residenti avevano presentato al sindaco una petizione con oltre 300 firme di cittadini che denunciavano una situazione insostenibile. A fronte di questi dati, che testimoniano un vero e proprio costo sociale elevato sopportato dai cittadini, leggiamo oggi nei giornali di bilanci milionari riconducibili a società cui fanno capo per l'appunto esponenti del Movimento 5 Stelle o che furono a loro tempo candidati nelle liste pentastellate.
Mi sembra esistano degli estremi evidenti - conclude Lanzarin - per pretendere la massima trasparenza: sia da un punto di vista politico, ma ancor più da quello amministrativo, ci troviamo davanti ad una situazione a dir poco opaca in cui di chiaro sembra esserci solamente un business milionario in cui la collettività oltre a sostenere spese vive è costretta anche a sopportare un insostenibile reale costo sociale».
Emma Reda - Vicenzapiù
«Innanzitutto siamo davanti a un incrocio societario - ha detto la Manuela Lanzarin - che non ha nulla a che fare con Onlus o società senza scopo di lucro: si parla di SRL (Società a responsabilità limitata), società di capitali il cui scopo non è di certo la beneficenza. Le quote societarie, stando a visure camerali, mettono in luce una realtà che va indubbiamente chiarita, non fosse altro perché queste società percepiscono e gestiscono cospicui fondi pubblici per cui la trasparenza e la cristallinità devono essere fondamentali e mi sorprende che le autorità preposte non si siano ancora mosse nonostante precise segnalazioni avanzate nel passato.
Anche a me - continua la Lanzarin - erano giunte segnalazioni dettagliate relativamente al disagio che si sta creando sia in via Medici a Vicenza, dove queste società gestiscono un hotel e una rete di appartamenti, sia a Sandrigo, in cui non sono mancate zuffe, liti e non poche tensioni tra immigrati, sempre ospitati in strutture gestite dalle stesse società vicentine. A Vicenza si sono registrate anche delle vere e proprie intimidazioni dopo che i residenti avevano presentato al sindaco una petizione con oltre 300 firme di cittadini che denunciavano una situazione insostenibile. A fronte di questi dati, che testimoniano un vero e proprio costo sociale elevato sopportato dai cittadini, leggiamo oggi nei giornali di bilanci milionari riconducibili a società cui fanno capo per l'appunto esponenti del Movimento 5 Stelle o che furono a loro tempo candidati nelle liste pentastellate.
Mi sembra esistano degli estremi evidenti - conclude Lanzarin - per pretendere la massima trasparenza: sia da un punto di vista politico, ma ancor più da quello amministrativo, ci troviamo davanti ad una situazione a dir poco opaca in cui di chiaro sembra esserci solamente un business milionario in cui la collettività oltre a sostenere spese vive è costretta anche a sopportare un insostenibile reale costo sociale».
Emma Reda - Vicenzapiù
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