Un business a 5 stelle per l’hotel Adele a Vicenza.
A seguito di un’inchiesta portata avanti dai comitati di cittadini PrimaNoi e
ProBolzano infatti è emerso che a controllare la struttura (una delle più
grandi della provincia) per richiedenti asilo a Vicenza è una società di
proprietà di Gedorem Andreatta, consigliere comunale grillino di Marostica. Un
business da 2,8 milioni nei soli scorsi 9 mesi.
Una scoperta che ha fatto grande scalpore a livello nazionale, viste anche le posizioni forti prese a riguardo dal direttorio del Movimento 5 Stelle, più volte in prima linea a denunciare il business dell’accoglienza dei richiedenti asilo messo in atto dai privati.
L’inchiesta ha messo in luce un sistema di società legate in qualche modo alla signora Meri Spiller di Bolzano Vicentino, nota per essere stata tra le prime ad aver aperto le porte del proprio hotel di via Medici a Vicenza, divenuto nel tempo a tutti gli effetti un mini hub per richiedenti asilo. “Dalle visure camerali è emerso che l’hotel Adele a Vicenza, struttura che da anni ospita centinaia di richiedenti asilo, è controllato al 95% dalla San Francesco Costruzioni srl – fanno sapere PrimaNoi e ProBolzano in una nota – società che a sua volta è al 99% è di proprietà del consigliere comunale del movimento 5 Stelle di Marostica Gedorem Andreatta , mentre l’1% è in carico a Samanta Zardo, figlia di Meri Spiller, anch’essa legata al movimento grillino. Andreatta è tra l’altro il fratello del marito di Samanta Zardo”.
Nulla di illegale beninteso, ma i risvolti politici di questa scoperta hanno sollevato molte polemiche attorno al M5S. “Da questa indagine è emerso in modo del tutto chiaro che l’affare miliardario sui profughi non ha colore politico e interessa trasversalmente un’area che va dall’ex ministro dell’Interno Alfano al mondo cooperativo cattolico fino alle cooperative rosse legate al Pd di Renzi, e arriva a società controllate da esponenti grillini – ha detto Alex Cioni, coordinatore del Comitato PrimaNoi – sul tema dei profughi i pentastellati hanno sempre espresso posizioni contrastanti e poco chiare, invece dall’indagine è emerso che il ruolo delle vergini non gli si addice molto visto che anche loro sono ben inseriti nell’affare. Un affare lucroso che toglie risorse preziose dalle tasche degli italiani”.
Gialuigi Feltrin del comitato ProBolzano ha poi rilanciato le accuse ai grillini responsabili, a loro dire, di aver riempito il loro paese di falsi profughi creando un clima di insicurezza e paura. “Siamo ostaggio di queste società avvallate dalla prefettura vicentina – spiega Feltrin – la quale continua a caricare con un numero spropositato di presunti profughi un paese di circa 6.000 abitanti, lasciando che questi baldi giovanotti vaghino tutto il giorno senza arte nè parte. E’ una situazione al limite della tolleranza e della decenza”.
Federico Pozzer - Ecovicentino
Una scoperta che ha fatto grande scalpore a livello nazionale, viste anche le posizioni forti prese a riguardo dal direttorio del Movimento 5 Stelle, più volte in prima linea a denunciare il business dell’accoglienza dei richiedenti asilo messo in atto dai privati.
L’inchiesta ha messo in luce un sistema di società legate in qualche modo alla signora Meri Spiller di Bolzano Vicentino, nota per essere stata tra le prime ad aver aperto le porte del proprio hotel di via Medici a Vicenza, divenuto nel tempo a tutti gli effetti un mini hub per richiedenti asilo. “Dalle visure camerali è emerso che l’hotel Adele a Vicenza, struttura che da anni ospita centinaia di richiedenti asilo, è controllato al 95% dalla San Francesco Costruzioni srl – fanno sapere PrimaNoi e ProBolzano in una nota – società che a sua volta è al 99% è di proprietà del consigliere comunale del movimento 5 Stelle di Marostica Gedorem Andreatta , mentre l’1% è in carico a Samanta Zardo, figlia di Meri Spiller, anch’essa legata al movimento grillino. Andreatta è tra l’altro il fratello del marito di Samanta Zardo”.
Nulla di illegale beninteso, ma i risvolti politici di questa scoperta hanno sollevato molte polemiche attorno al M5S. “Da questa indagine è emerso in modo del tutto chiaro che l’affare miliardario sui profughi non ha colore politico e interessa trasversalmente un’area che va dall’ex ministro dell’Interno Alfano al mondo cooperativo cattolico fino alle cooperative rosse legate al Pd di Renzi, e arriva a società controllate da esponenti grillini – ha detto Alex Cioni, coordinatore del Comitato PrimaNoi – sul tema dei profughi i pentastellati hanno sempre espresso posizioni contrastanti e poco chiare, invece dall’indagine è emerso che il ruolo delle vergini non gli si addice molto visto che anche loro sono ben inseriti nell’affare. Un affare lucroso che toglie risorse preziose dalle tasche degli italiani”.
Gialuigi Feltrin del comitato ProBolzano ha poi rilanciato le accuse ai grillini responsabili, a loro dire, di aver riempito il loro paese di falsi profughi creando un clima di insicurezza e paura. “Siamo ostaggio di queste società avvallate dalla prefettura vicentina – spiega Feltrin – la quale continua a caricare con un numero spropositato di presunti profughi un paese di circa 6.000 abitanti, lasciando che questi baldi giovanotti vaghino tutto il giorno senza arte nè parte. E’ una situazione al limite della tolleranza e della decenza”.
Federico Pozzer - Ecovicentino
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