«Lo hanno condannato e giustiziato,
lo hanno fatto morire di crepacuore, e responsabili sono anche i giudici, non
ho paura di dirlo». Robertino Zancan è sconvolto, ma anche infuriato.
L’imprenditore orafo di Nanto ammette di essere andato in escandescenza quando
ha saputo che Ermes Mattielli non ce l’aveva fatta. L’uomo che, come lui e
l’amico benzinaio Graziano Stacchio, si era trovato nelle condizioni di doversi
difendere dai criminali, a casa propria. Non senza finire indagato.
«Quando succede è una sorta di malattia che ti viene addosso, Ermes soffriva molto per questa vicenda» spiega l’orafo che lo aveva incontrato anche la scorsa settimana. «Ermes era solo ad affrontare tutta la vicenda giudiziaria, non aveva famiglia alle spalle che lo sostenesse e Dio sa cosa ha passato – prosegue Robertino Zancan – l’ultima volta che l’ho visto continuava a dirmi che stava male, che non ce la faceva più; mi aveva raccontato del suo terrore che gli pignorassero casa per risarcire i ladri, ma anche che prima o poi gli suonassero il campanello per portarlo in carcere. Ma più di tutto non riusciva ad accettare che l’avessero vinta loro».
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«Quando succede è una sorta di malattia che ti viene addosso, Ermes soffriva molto per questa vicenda» spiega l’orafo che lo aveva incontrato anche la scorsa settimana. «Ermes era solo ad affrontare tutta la vicenda giudiziaria, non aveva famiglia alle spalle che lo sostenesse e Dio sa cosa ha passato – prosegue Robertino Zancan – l’ultima volta che l’ho visto continuava a dirmi che stava male, che non ce la faceva più; mi aveva raccontato del suo terrore che gli pignorassero casa per risarcire i ladri, ma anche che prima o poi gli suonassero il campanello per portarlo in carcere. Ma più di tutto non riusciva ad accettare che l’avessero vinta loro».
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