ARSIERO. Niente
bandiere e striscioni sotto la chiesa per il funerale di Ermes Mattielli, che
si svolgerà oggi alle 14.30 nel duomo di Arsiero. A chiederlo è stato il
parroco del paese don Roberto Xausa per rispettare il significato religioso
della cerimonia alla quale sono attese centinaia di persone: esponenti
politici, sindaci e semplici cittadini che hanno visto in lui il simbolo di una
lotta contro leggi «che tutelano i delinquenti e puniscono gli onesti». Il
sacerdote si è quindi preoccupato di evitare che il rito funebre di oggi si
trasformi in una manifestazione politica. Mattielli stato stato recentemente
condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi per il duplice tentato omicidio di
due nomadi che in una notte di 9 anni fa si erano introdotti nel suo deposito
per rubare e che lui aveva crivellato con 14 colpi di pistola. La sua vicenda
era diventata emblematica, ma lo stress legato al processo e all'esposizione
mediatica ha contribuito a peggiorare le sue condizioni di salute. è mancato
giovedì, all'ospedale di Santorso, per le complicazioni di un infarto che lo
aveva colto una settimana fa. Il suo decesso ha scatenato una valanga di
commenti. A far discutere, fin dal giorno della sentenza, sono stati i 135 mila
euro che l'ex artigiano è stato condannato a pagare ai due ladri, per
risarcirli dei gravissimi danni alla salute, provocati loro dai 14 colpi di
pistola con cui li colpì, anche a distanza ravvicinata, mentre erano a terra.
Ora che è morto, saranno i suoi eredi a dover pagare. Se i parenti più prossimi
di Mattielli rinunceranno alla sua eredità, composta sostanzialmente di quattro
immobili.
E.CU. (GdV 09/11/2015)
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