“Il governo
non vanifichi gli sforzi che Regioni e Comuni stanno facendo per contrastare la
piaga del gioco d’azzardo patologico”. E’ quanto ha ribadito, a Milano,
l’assessore al sociale della Regione Veneto Manuela Lanzarin intervenuta alla
prima conferenza delle Regioni sullo ludopatie. Il Veneto, insieme a Lombardia,
Liguria e Basilicata, ha sottoscritto il ‘manifesto’ comune delle Regioni per
fare rete contro l’azzardo e gestire in modo coordinato il nuovo Fondo
nazionale per il gioco patologico, istituito con la legge di stabilità 2016 e
con una dotazione finanziaria di 50 milioni (di cui 4,3 riservati al Veneto).
A firmare la ‘carta’ delle Regioni sono stati i
governatori di Lombardia e Liguria Roberto Maroni e Giovanni Toti, il presidente
della commissione politiche sociali della Basilicata Luigi Bradascio e
l’assessore veneto Lanzarin.
Il manifesto
propone limiti all’installazione e diffusione delle apparecchiature, criteri di
localizzazione e orari di apertura per le sale gioco, limiti alla pubblicità al
gioco e incentivi, anche fiscali, per gli esercenti che rinunciano nei loro
locali a offrire slot machines, lotterie e videolotterie. Prevede, inoltre, un
meccanismo regolamentato, tramite card, per accedere ai sistemi di gioco
online.
“Sottoscrivendo
il manifesto – spiega l’assessore - Regioni e Comuni intendono impegnare il
governo a regolamentare il settore e a sostenere in modo sistematico,
attraverso i Lea, la prevenzione e la presa in carico delle dipendenze da
gioco. Entro il 30 aprile intendiamo arrivare a formulare, in dialogo con il
governo, una norma di legge che regolamenti l’industria del gioco e preveda una
rete di interventi per sostenere le vittime di slot, scommesse, lotterie,
gratta e vinci e giochi online".
Il Veneto,
per parte sua, ha inserito il contrasto al gioco patologico nella
programmazione socio-sanitaria e ha previsto, con la legge di stabilità 2015,
che i Servizi per le dipendenze delle Ulss sperimentino progetti di presa in
carico e di collaborazione con i gruppi di auto- aiuto. “Ho già avviato una
ricognizione su progetti, esperienze ed esigenze dei Sert (i servizi
territoriali per le dipendenze) e dei Comuni veneti in materia di gioco
patologico – ricorda Manuela Lanzarin – anche in vista della proposta unitaria
che presenteremo al governo entro il prossimo 30 aprile. Obiettivo della
Regione è mettere in rete servizi sociali e sanitari, Comuni e consultori al
fine di affrontare, con lo stesso approccio e lo stesso linguaggio, l’emergenza
dei troppi casi di gioco compulsivo. Dobbiamo arrivare a definire, nei piani di
zona delle Ulss, un approccio sistematico e integrato anche a questo tipo di
dipendenza, per essere più efficaci ed evitare doppioni”.
Regione
Veneto
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