“La morte di
Cristiano Dal Pozzo, la ‘penna nera’ più vecchia d’Italia, mi riempie di
commozione e di tristezza. Lo ricordo ancora sfilare, insieme agli alpini di
tutta Italia, alle adunate nazionali. E mi porto nel cuore la memoria viva di
due anni fa, a Pordenone, quando nel raduno nazionale delle penne nere, alle
quali non voleva mai mancare, abbandonò la carrozzella nella quale era
costretto dagli acciacchi dell’età e con un atto di estrema forza, dignità e
orgoglio, tipico degli alpini, volle sfilare sotto la tribuna, tra gli applausi
e gli abbracci della folla”.
E’ con un ricordo intimo e personale che il presidente del Veneto Luca Zaia dà l’ultimo commosso saluto a Cristiano Dal Pozzo, di Rotzo, l’alpino più vecchio d’Italia, scomparso ieri a Roana a 102 anni. “Quel giorno di maggio di due anni fa sono corso ad abbracciare il ‘nonno’ dei nostri alpini – prosegue il presidente del Veneto – perché Cristiano Dal Pozzo era e rimarrà per tutti i veneti il simbolo stesso dell’alpinità, di quella straordinaria umanità nella quale si impastano forza e caparbietà, spirito di sacrificio e amore per la propria terra, abnegazione e generosità”.
“La lunga e rocambolesca avventura dell’alpino Dal Pozzo, che nella sua lunga vita ha sperimentato il ‘profugato’ delle genti dell’altipiano, la guerra d’Abissinia, il deserto della Libia, la prigionia nazista in Austria e il ritorno ai campi di Castelletto di Rotzo, è il paradigma della straordinaria e generosa storia di un corpo – sottolinea il presidente – che per storia, valori e radicamento popolare è parte costitutiva del Dna dei veneti. Senza la solidarietà alpina, anima del nostro volontariato e del nostro sistema di protezione civile, saremmo tutti più poveri”.
“Cristiano Dal Pozzo era tutto questo – conclude il governatore del Veneto - e la sua figura, fragile ma caparbia e sorridente, ci mancherà ai prossimi appuntamenti con le ‘penne nere’”.
L'assessore regionale all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro del Veneto, commenta così la scomparsa di Cristiano Dal Pozzo, l'alpino più anziano d'Italia, reduce di Abissinia, appartenente alla sezione Monte Ortigara di Asiago, che nacque a Rotzo (Vicenza) il 1º dicembre 1913.
"Da anni era capace di far fermare il fiume di alpini delle adunate nazionali quando con la sua divisa della guerra d'Africa si alzava in piedi di fronte al labaro nazionale - afferma la rappresentante della Giunta veneta - La prima volta che lo vidi, mi stupì per fierezza e, nonostante il passare degli anni e una fragilità sempre più evidente, non ha mai rinunciato ad onorare la sua divisa e quelle tante medaglie d'oro fissare nel vessillo nazionale degli alpini".
"Alle adunate - prosegue l'assessore regionale - la sua presenza era attesa e diventava un monito ai tanti, spesso neofiti osservatori dell'alpinità, e con la sua tempra di uomo di montagna, schivo ma generoso, da oggi mancherà a noi tutti che lo abbiamo conosciuto e amato".
L’assessore veneto, infine, fa sapere che mercoledì 30 marzo parteciperà alla cerimonia funebre dell'alpino Cristiano Dal Pozzo.
(nella foto Zaia e Donazzan con Cristiano Dal Pozzo all’adunata di Pordenone, maggio 2014).
Regione Veneto
E’ con un ricordo intimo e personale che il presidente del Veneto Luca Zaia dà l’ultimo commosso saluto a Cristiano Dal Pozzo, di Rotzo, l’alpino più vecchio d’Italia, scomparso ieri a Roana a 102 anni. “Quel giorno di maggio di due anni fa sono corso ad abbracciare il ‘nonno’ dei nostri alpini – prosegue il presidente del Veneto – perché Cristiano Dal Pozzo era e rimarrà per tutti i veneti il simbolo stesso dell’alpinità, di quella straordinaria umanità nella quale si impastano forza e caparbietà, spirito di sacrificio e amore per la propria terra, abnegazione e generosità”.
“La lunga e rocambolesca avventura dell’alpino Dal Pozzo, che nella sua lunga vita ha sperimentato il ‘profugato’ delle genti dell’altipiano, la guerra d’Abissinia, il deserto della Libia, la prigionia nazista in Austria e il ritorno ai campi di Castelletto di Rotzo, è il paradigma della straordinaria e generosa storia di un corpo – sottolinea il presidente – che per storia, valori e radicamento popolare è parte costitutiva del Dna dei veneti. Senza la solidarietà alpina, anima del nostro volontariato e del nostro sistema di protezione civile, saremmo tutti più poveri”.
“Cristiano Dal Pozzo era tutto questo – conclude il governatore del Veneto - e la sua figura, fragile ma caparbia e sorridente, ci mancherà ai prossimi appuntamenti con le ‘penne nere’”.
L'assessore regionale all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro del Veneto, commenta così la scomparsa di Cristiano Dal Pozzo, l'alpino più anziano d'Italia, reduce di Abissinia, appartenente alla sezione Monte Ortigara di Asiago, che nacque a Rotzo (Vicenza) il 1º dicembre 1913.
"Da anni era capace di far fermare il fiume di alpini delle adunate nazionali quando con la sua divisa della guerra d'Africa si alzava in piedi di fronte al labaro nazionale - afferma la rappresentante della Giunta veneta - La prima volta che lo vidi, mi stupì per fierezza e, nonostante il passare degli anni e una fragilità sempre più evidente, non ha mai rinunciato ad onorare la sua divisa e quelle tante medaglie d'oro fissare nel vessillo nazionale degli alpini".
"Alle adunate - prosegue l'assessore regionale - la sua presenza era attesa e diventava un monito ai tanti, spesso neofiti osservatori dell'alpinità, e con la sua tempra di uomo di montagna, schivo ma generoso, da oggi mancherà a noi tutti che lo abbiamo conosciuto e amato".
L’assessore veneto, infine, fa sapere che mercoledì 30 marzo parteciperà alla cerimonia funebre dell'alpino Cristiano Dal Pozzo.
(nella foto Zaia e Donazzan con Cristiano Dal Pozzo all’adunata di Pordenone, maggio 2014).
Regione Veneto
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