«Presto da Roma ne arriveranno altri 1.353. Ormai è un
assedio»
«La gestione dell'immigrazione in Italia è al collasso: solo ieri altri seimila sbarchi. E in Veneto numeri che nessuno vuole si sappiano: rispetto agli 11.587 migranti imposti dal Governo al 4 agosto scorso, siamo passati a 13.289 al 12 settembre, 1.702 in più in un solo mese». Il presidente della Giunta regionale Luca Zaia snocciola i numeri del Veneto per denunciare «una situazione immigratoria che, se non è apocalittica, poco ci manca, anche perché, senza interventi urgenti e drastici, col passare del tempo potrà andare solo peggio». Secondo i dati forniti dalla Regione, ai primi di agosto risultavano arrivati in Veneto 26.102 migranti, ma la differenza tra arrivati e presenti era di 15.026 persone. Analogamente, al 12 settembre erano arrivati 28.072 richiedenti asilo, ma 16.136 erano spariti nel nulla. «E secondo Roma ne arriveranno presto altri 1.353 - continua Zaia - A questo quadro aggiungiamo gli albergatori di Abano, la più grande zona termale d'Italia, che chiedono di essere ricevuti dal ministro competente che li snobba. I sindaci che vengono lasciati con il cerino in mano; un sindacato di polizia che denuncia "sprechi" di agenti assegnati a seguire accompagnamenti e riconoscimenti di migranti e quindi tolti dal lavoro di contrasto alla criminalità. L'Europa che alza muri e l'Italia che semplicemente aspetta impotente l'arrivo di altri barconi. La procedura di identificazione dei profughi alla caserma Sasso
Il punto di non ritorno è vicino, se già non è stato superato». «Siamo sempre più preoccupati e sconcertati - prosegue Zaia - dalla piega che sta prendendo quello che è ormai un assedio migratorio all'Italia da parte di persone che in larga parte, due terzi almeno, non hanno diritto all'asilo. Sono in realtà gestite dalla malavita organizzata impegnata nel business del secolo». «È urgentissimo - secondo il governatore - che il Governo dia ascolto alle richieste che, con i colleghi Maroni e Toti, abbiamo formalizzato nell'accordo di Genova, a cominciare da un incontro con le Regioni, da espulsioni immediate per coloro che non ottengono lo status di rifugiato, con relativo ripristino del reato di immigrazione clandestina per chi non è in possesso dei requisiti. E poi occorre organizzare un'accoglienza in Nordafrica, dove curare i malati, assistere i bisognosi con corridoi umanitari, e respingere alla fonte tutti gli altri. A parole tutti d'accordo, ma nessuno fa niente. È gravissimo».
«La gestione dell'immigrazione in Italia è al collasso: solo ieri altri seimila sbarchi. E in Veneto numeri che nessuno vuole si sappiano: rispetto agli 11.587 migranti imposti dal Governo al 4 agosto scorso, siamo passati a 13.289 al 12 settembre, 1.702 in più in un solo mese». Il presidente della Giunta regionale Luca Zaia snocciola i numeri del Veneto per denunciare «una situazione immigratoria che, se non è apocalittica, poco ci manca, anche perché, senza interventi urgenti e drastici, col passare del tempo potrà andare solo peggio». Secondo i dati forniti dalla Regione, ai primi di agosto risultavano arrivati in Veneto 26.102 migranti, ma la differenza tra arrivati e presenti era di 15.026 persone. Analogamente, al 12 settembre erano arrivati 28.072 richiedenti asilo, ma 16.136 erano spariti nel nulla. «E secondo Roma ne arriveranno presto altri 1.353 - continua Zaia - A questo quadro aggiungiamo gli albergatori di Abano, la più grande zona termale d'Italia, che chiedono di essere ricevuti dal ministro competente che li snobba. I sindaci che vengono lasciati con il cerino in mano; un sindacato di polizia che denuncia "sprechi" di agenti assegnati a seguire accompagnamenti e riconoscimenti di migranti e quindi tolti dal lavoro di contrasto alla criminalità. L'Europa che alza muri e l'Italia che semplicemente aspetta impotente l'arrivo di altri barconi. La procedura di identificazione dei profughi alla caserma Sasso
Il punto di non ritorno è vicino, se già non è stato superato». «Siamo sempre più preoccupati e sconcertati - prosegue Zaia - dalla piega che sta prendendo quello che è ormai un assedio migratorio all'Italia da parte di persone che in larga parte, due terzi almeno, non hanno diritto all'asilo. Sono in realtà gestite dalla malavita organizzata impegnata nel business del secolo». «È urgentissimo - secondo il governatore - che il Governo dia ascolto alle richieste che, con i colleghi Maroni e Toti, abbiamo formalizzato nell'accordo di Genova, a cominciare da un incontro con le Regioni, da espulsioni immediate per coloro che non ottengono lo status di rifugiato, con relativo ripristino del reato di immigrazione clandestina per chi non è in possesso dei requisiti. E poi occorre organizzare un'accoglienza in Nordafrica, dove curare i malati, assistere i bisognosi con corridoi umanitari, e respingere alla fonte tutti gli altri. A parole tutti d'accordo, ma nessuno fa niente. È gravissimo».
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