L'idea della Kyenge ora è
legge: "Accesso all'impiego pubblico per chi ha il permesso di
soggiorno".Nel silenzio dell'estate è passata la modifica alla
legge per l'accedere all'impiego pubblico. Ora rifugiati, immigrati senza
cittadinanza potranno lavorare in scuole e ospedali.
Immigrati
docenti nelle scuole, infermieri negli ospedali e magari anche impiegati
comunali. Nel silenzio generele dell'estate agostana è stata modificata la legge
per l'accesso agli impieghi pubblici. Con due semplici modifiche a partire
dal prossimo 4 settembre, chiunque sia in possesso di un permesso CE per
soggiorno di lungo periodo o sia riconosciuto come rifugiato politico potrà
avere accesso ai concorsi per essere assunto nella pubblica amministrazione.
Ecco cosa prevede la legge - Lo prevede la legge numero 97 del 6 agosto,
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 20 agosto che recepisce la legge europea
2013. Potranno quindi essere assunti pure stranieri che non hanno la
cittadinanza italiana. Leggendo il testo della legge non ci sono dubbi a
riguardo. Ecco cosa prevede la legge su "Modifiche alla disciplina in
materia di accesso ai posti di lavoro presso le pubbliche
amministrazioni": "All'articolo 38, comma 1, del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1,
dopo le parole: 'Unione europea' sono inserite le seguenti: 'e i loro familiari
non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto
di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente'; b) dopo il comma 3 sono
aggiunti i seguenti: '3-bis. Le disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3 si
applicano ai cittadini di Paesi terzi che siano titolari del permesso di
soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo o che siano titolari dello
status di rifugiato ovvero dello status di protezione sussidiaria".
Traduzione: chiunque abbia un permesso di soggiorno e non ha la
cittadinanza può accedere all'impiego piubblico. Insomma ora gli immigrati
faranno lavori che "gli italiani vogliono fare".
L'idea della Kynege è legge - A lanciare la proposta era stata, manco a
dirlo, il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge che era in pressing da tempo
perchè l'Italia approvasse la legge europea 2013: "Serve una legge
organica sul diritto di asilo. Questa è una delle proposte che intendo portare
avanti che sarà la garanzia di accesso per i migranti ai posti nella
pubblica amministrazione, su esempio di ciò che furono in le americane
“affermative action”, politiche già applicate in Gran Bretagna. L’Emilia
Romagna già applica in parte queste possibilità, ma anche molte grandi aziende
estere hanno compreso che i migranti possono essere un volano per l’economia
nonché referenti privilegiati per dialogare e creare partnership commerciali
con i paesi di origine anche nel settore privato", aveva scritto sul suo
sito qualche mese fa. Ora le parole della Kyenge sono legge. Le affermative
action a cui si riferisce il ministro sono delle misure di tutela per
le minoranze. Quote di impiego bloccate per chi appartiene ad
una minoranza. In un momento di crisi come quello che l'Italia sta
attraversando in questo momento, e con una disoccupazione galoppante pensare a
dare un posto fisso agli immigrati lasciando indietro gli italiani potrebbe
scatebnare una bufera senza precedenti. (I.S.)
da Libero Quotidiano
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