E’ una vera
e propria pioggia di solleciti di pagamento quella che si sta abbattendo sui
vicentini da parte della Rai che esige il pagamento del canone speciale Radio
TV da parte delle Aziende, anche di quelle che hanno già comunicato formalmente
di non avere apparecchi televisivi o radiofonici nelle proprie attività. Con
una richiesta in euro che va da 203 a 6.800 l’Ente di Stato, cerca
disperatamente di portare a casa quei denari che gli consentano di mantenere
l’esercito di tirapiedi di questo o di quel partito politico che da anni si
sono accumulati in viale Mazzini e che ora pesano sulle sue casse. Questo in
attesa del tanto discusso e mal visto pagamento in bolletta che partirà a
luglio, gabella che almeno sino ad oggi sembra non verrà pagata anche dalle
Aziende, ma non si sa mai. Continua infatti da parte RAI l’invio di
raccomandate che minacciano, come fossimo tutti ladri, accertamenti che non
sarà mai in grado di compiere. Consci della situazione gli uomini di
Confartigianato veneta, nel loro bollettino del 19 aprile, intitolato “Canone
speciale Rai: pioggia di solleciti anche a chi non deve pagare”, l’Associazione
di categoria suggerisce alle Aziende non tenute al versamento del Canone di non
pagare e di effettuare attraverso lettera raccomandata e non con la cartolina
postale allegata alla richiesta di pagamento la comunicazione dell’esenzione.
“Persa la battaglia per spillare denaro da questi comuni strumenti di lavoro, –
si legge nel Bollettino Confartigianato – l’azienda di viale Mazzini conta
quest’anno sui super proventi attesi dall’inserimento del Canone domestico
nella bolletta elettrica.
Ma anche in questo caso il risultato non appare scontato e la vicenda potrebbe risolversi nel solito pasticcio”. Occhio dunque Artigiani, Commercianti, Industriali e possessori di un’attività. Non fatevi intimidire dall’ennesima tassa imposta dal Governo e rispondete a tono, con la speranza che Renzi e soci non contenti, non rimettano in vigore la tassa sugli scapoli e quella sulle finestre.
Valerio Bassotto
Ma anche in questo caso il risultato non appare scontato e la vicenda potrebbe risolversi nel solito pasticcio”. Occhio dunque Artigiani, Commercianti, Industriali e possessori di un’attività. Non fatevi intimidire dall’ennesima tassa imposta dal Governo e rispondete a tono, con la speranza che Renzi e soci non contenti, non rimettano in vigore la tassa sugli scapoli e quella sulle finestre.
Valerio Bassotto
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