«Giù le mani dalle proprietà dei vicentini». È quanto dichiara
l'europarlamentare vicentina della Lega nord Mara Bizzotto, a fronte delle
dichiarazioni del vicario del prefetto di Vicenza Massimo Marchesiello. «In
prefettura, dove evidentemente prendono ordini precisi dal governo
Renzi-Alfano, si levino dalla testa questa folle idea - spiega l'esponente del
Carroccio -. Ipotizzare di requisire gli alloggi vuoti per metterci dentro i
clandestini presunti profughi è semplicemente una follia. La smettano, a Roma e
nelle prefetture, di scherzare con il fuoco: se hanno voglia di provocare una
rivolta dei vicentini, sappiano che noi saremo in prima fila e pronti a
qualunque azione per difendere le case e le proprietà private dei nostri
cittadini. Una volta la sinistra teorizzava l'esproprio proletario, oggi sono
arrivati all'esproprio extracomunitario». Sulla questione interviene anche il
presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti. «La limitazione della
proprietà privata (diritto costituzionale) per risolvere i problemi creati da
questo governo è perlomeno "discutibile" - ha commentato Ciambetti
sul proprio profilo Facebook -. Che queste cose vengano dette da un
viceprefetto (e quindi rappresentante del governo sul territorio) è molto
"preoccupante"». «Pensate a cosa accadrà se tra maggio e agosto
arriveranno in Veneto gli stessi numeri di migranti dell'anno scorso - sostiene
Alex Cioni, portavoce del comitato "Prima noi" -. Sarà il caos. Se
consideriamo che dall'inizio dell'anno i prelevati in mare dalla marina
militare sono aumentati del 25 per cento, c'è poco da stare tranquilli. Se
consideriamo che in Italia siamo di manica larga nella concessione dei permessi
per motivi umanitari (status diverso dal rifugiato), è facile dimostrare che la
quasi totalità dei richiedenti asilo sono dei clandestini che per mesi hanno
mangiato sulle spalle dei contribuenti italiani. L'appello è di istituire delle
sentinelle Prima noi in ogni comune per segnalare eventuali nuovi arrivi ma con
lo scopo anche di organizzare delle iniziative di protesta».
GdV 06.05.2016
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