“Quello che
è accaduto a Colonia e in altre città europee è peggio di una guerra. E’ stato
violato uno dei fondamenti della nostra civiltà come la parità uomo-donna.
Rischia di fare più male questo delle raffiche di mitra e delle bombe, perché
colpisce un valore al quale non dobbiamo essere disposti a rinunciare, per
nessun dialogo al mondo”. Con queste parole il Presidente della Regione del
Veneto Luca Zaia commenta gli sviluppi, anche politici, delle brutalità
commesse ai danni di centinaia di donne a Colonia e in altre città europee a
capodanno.
“Colonia – incalza Zaia – simboleggia una pericolosissima escalation delle conseguenze negative di un’immigrazione incontrollata e di atteggiamenti buonisti a prescindere, senza la mediazione della ragionevolezza. Migliaia di uomini, attraverso un sempre più probabile passaparola, hanno agito, di fatto, realizzando quell’orribile concetto di ‘donna inferiore’ che una civiltà degna di questo nome deve respingere in ogni modo. Dalla criminalità al terrorismo, oggi siamo nostro malgrado messi di fronte ad un terzo livello di allarme: vedersi dichiarata la guerra delle culture. E’ successo e ora non bastano più nemmeno le presunte ‘eccezionali misure di sicurezza’ perché quanto è successo è un fenomeno subdolo: una forma becera di razzismo, questo sì tremendamente reale e realizzato sulla pelle delle donne”.
“Che succederà – si chiede Zaia – se un giorno, come s’interroga lucidamente Carlo Nordio nel suo ultimo intervento in tema di immigrazione incontrollata, in Veneto dovessero divenire più numerosi dei veneti degli uomini che disprezzano il valore donna? Non voglio nemmeno pensarci, dobbiamo pensare a come evitare una prospettiva d’imbarbarimento che porterebbe la nostra civiltà valoriale indietro di millenni”.
“Si cominci da quello che si può fare – conclude Zaia – usando le armi della civiltà: si accolgano e si aiutino solo i veri bisognosi, individuandoli preventivamente nei Paesi d’origine e si blocchi l’immigrazione selvaggia che persino la Merkel ha avallato di fatto accorgendosi dell’errore quando era troppo tardi; si usi con durezza la legge e, se non basta, la si modifichi, non solo con l’espulsione immediata di chi delinque e degli irregolari, ma anche punendo con l’espulsione i reati di apologia, perché chi anche solo inneggia e promuove situazioni come quella di Colonia, costituisce un pericolo e come tale va trattato”.
Regione Veneto
“Colonia – incalza Zaia – simboleggia una pericolosissima escalation delle conseguenze negative di un’immigrazione incontrollata e di atteggiamenti buonisti a prescindere, senza la mediazione della ragionevolezza. Migliaia di uomini, attraverso un sempre più probabile passaparola, hanno agito, di fatto, realizzando quell’orribile concetto di ‘donna inferiore’ che una civiltà degna di questo nome deve respingere in ogni modo. Dalla criminalità al terrorismo, oggi siamo nostro malgrado messi di fronte ad un terzo livello di allarme: vedersi dichiarata la guerra delle culture. E’ successo e ora non bastano più nemmeno le presunte ‘eccezionali misure di sicurezza’ perché quanto è successo è un fenomeno subdolo: una forma becera di razzismo, questo sì tremendamente reale e realizzato sulla pelle delle donne”.
“Che succederà – si chiede Zaia – se un giorno, come s’interroga lucidamente Carlo Nordio nel suo ultimo intervento in tema di immigrazione incontrollata, in Veneto dovessero divenire più numerosi dei veneti degli uomini che disprezzano il valore donna? Non voglio nemmeno pensarci, dobbiamo pensare a come evitare una prospettiva d’imbarbarimento che porterebbe la nostra civiltà valoriale indietro di millenni”.
“Si cominci da quello che si può fare – conclude Zaia – usando le armi della civiltà: si accolgano e si aiutino solo i veri bisognosi, individuandoli preventivamente nei Paesi d’origine e si blocchi l’immigrazione selvaggia che persino la Merkel ha avallato di fatto accorgendosi dell’errore quando era troppo tardi; si usi con durezza la legge e, se non basta, la si modifichi, non solo con l’espulsione immediata di chi delinque e degli irregolari, ma anche punendo con l’espulsione i reati di apologia, perché chi anche solo inneggia e promuove situazioni come quella di Colonia, costituisce un pericolo e come tale va trattato”.
Regione Veneto
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