L’ipotesi
dell’arrivo di centinaia di profughi in Veneto fa infuriare il presidente della
Regione, Luca Zaia: “Scaricare sui territori un’emergenza la aggrava, non la
risolve - ha detto il Governatore -. Mare Nostrum rischia di far naufragare nel
caos Istituzioni, Amministrazioni locali, mondo del volontariato, semplici
cittadini.
Diciamo no
all’arrivo di altri profughi in Veneto non per pregiudizio o indifferenza per
la sorte di queste persone, ma nella convinzione che continuando a dire di sì
il problema non verrà mai affrontato seriamente da chi ha il dovere di farlo. A
partire dal Governo nazionale e da un’Unione Europea colpevolmente sorda,
cieca, distante, che ci ha lasciati soli sin dall’inizio, salvo l’elemosina di
qualche milione di euro del programma Frontex. Così non si può andare avanti,
diciamo no a questo ignobile scaricabarile”.
Mare Nostrum
è l’operazione militaria e umanitaria che si svolge dall’ottobre del 2013 nelle
acque del Mar Mediterraneo e che vede impiegati il personale e i mezzi navali e
aerei di Marina, Aeronautica, Carabinieri, Guardia di Finanza, Guardia
Costiera, il personale del ministero dell'Interno-Polizia imbarcato sulle Unità
della Marina Militare e di tutti i Corpi dello Stato che, a vario titolo,
concorrono al controllo dei flussi migratori via mare. Oltre 20mila migranti,
stando agli ultimi dati ufficiali, sono stati soccorsi dal 18 ottobre 2013 a
oggi. L’operazione ha un costo mensile che va dai 6 ai 9 milioni di euro.
“Ci
sarà pure un motivo - prosegue Zaia - se adesso è sempre più numeroso il coro
di ‘non ce la facciamo’; ‘non abbiamo le strutture’ che sale da tutto il
territorio, indipendentemente dal colore delle Amministrazioni locali. E c’è
anche un motivo di seria preoccupazione: queste persone che arrivano, nella
stragrande maggioranza non vogliono fermarsi, ma raggiungere altri Paesi
Europei, e quando capiscono che non è questo il loro futuro, fuggono e si danno
alla clandestinità. C’è un problema anche di allarme sociale e di ordine
pubblico”.
“Un
tentativo di risolvere il problema – conclude il Presidente del Veneto – non
può prescindere da un intervento serio dell’Europa: per prima cosa va aperto un
tavolo tra Stati (segnatamente quelli che i profughi vorrebbero raggiungere)
dove ognuno si assuma il carico della questione per quota parte;
contestualmente vanno stanziati per l’Italia e per le Amministrazioni locali
chiamate ad occuparsi della questione tutti, ma proprio tutti i fondi necessari
e devono essere Euro europei, non italiani, veneti, del Comune o
dell’associazione di volontariato di turno”.
L’operazione
Mare Nostrum ha sollevato non poche polemiche nei mesi scorsi. Per i leghisti
Salvini e Maroni, Mare Nostrum dev’essere subito sospesa. Opinioni opposte
all’interno di Forza Italia, con Gasparri che critica (“La Marina non può
diventare un traghetto per i clandestini”) e Carfagna che difende (“Sospendere
Mare Nostrum sarebbe un imperdonabile errore”).
Ma anche dal
governo arrivano dei distinguo, proprio dal premier Matteo Renzi, che nei
giorni scorsi ha dichiarato: “Noi difendiamo Mare Nostrum, un'operazione che ci
ha permesso di non andare a contare i morti in fondo al mare e anche di
arrestare 207 scafisti. Però non può essere un’operazione solo nostra ma deve
essere un progetto europeo, un progetto che riguarda la civiltà stessa
dell'Europa”. Insomma, il futuro della questione immigrazione riguarda sempre
di più Bruxelles.
di redazione
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