martedì 20 maggio 2014

Noi disabili traditi da Renzi e Grillo, stiamo con la Lega


Boom su Facebook del manifesto della Lega che denuncia la disparità di trattamento e la discriminazione tra gli immigrati irregolari e i portatori di handicap italiani.
Oltre un milione di visualizzazioni, più di ventimila condivisioni e 3.200 “mi piace”. Ecco i numeri del boom del manifesto che la Lega ha fatto girare sui social network in cui si mette in evidenza lo scandalo della disparità di trattamento tra i disabili italiani e gli immigrati irregolari. I primi infatti si devono accontentare (i più fortunati...) di 12 euro al giorno di sussidio: cifra ridicola en messa oltretutto in discussione ad ogni spending review. I clandestini che sbarcano a migliaia sulle coste siciliane hanno invece diritto, otre a vitto («rispettoso dei principi alimentari degli stranieri»), alloggio e vestiti adatti alla stagione, anche a una ricarica telefonica da 15 euro, 2,5 euro come “pocket money” giornaliero e infine, alla struttura che ospiterà l’immigrato - spiega il Viminale nelle linee guida per l’accoglienza dei richiedenti asilo - verrà corrisposta una cifra di 30 euro per ogni individuo accolto.
I numeri, mai come in questo caso, parlano da soli. E che indicano quanta discriminazione ci sia ai danni dei disabili che vivono nel nostro Paese, abbandonati a loro stessi, con sussidi o pensioni da fame.
Questioni di cui da tempo si occupa Rosario Martino, disabile siciliano al 100%, che combatte la propria battaglia contro le istituzioni, regionali e nazionali, più propense ad occuparsi di migranti e richiedenti asilo che non delle difficoltà e dei bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Martino si dice deluso da Grillo: «Da lui ho ottenuto solo promesse. neppure una proposta di legge sulla disabilità da parte dei 15 grillini deputati alla Regione Sicilia».
Martino ce l’ha innanzitutto con quella che definisce la «politica maleducata», quella appunto che, magari di fronte alle telecamere si dimostra comprensiva e accomodante ma che poi, nei fatti, accoglie gli appelli dei disabili. L’esempio? «Gli ottanta euro promessi da Renzi - dice Martino - La platea di chi potrà beneficiarne è stata allargata il più possibile, ma anche lui ha continuato a dimenticare i disabili che hanno un semplice sussidio di 290 euro al mese e in alcune regioni come la Sicilia pagano i ticket sulle medicine, ed alcuni li paghiamo per intero».
Quella che descrive Martino è una realtà per i disabili impossibile: «Le condizioni assistenziali variano da Regione a Regione, ma ci sono persone che hanno diritto alle fasce antidecubito per soli 5 giorni, il resto le devono pagare da soli o rischiare la setticemia. Ma ci sono anche diabetici che devono controllare la glicemia anche cinque volte al giorno, e che gli danno le “asticine” sempre per soli 5 giorni, ed il resto le devono pagare da soli a 27 euro il pacchetto». 
«Da Siciliano - racconta Martino - ho sempre guardato con interesse alla Lega, perchè non dimentichiamo che anche la Sicilia storicamente guarda con simpatia le autonomie. Così ho preso coraggio ed ho scritto a Matteo Salvini, e lui incredibilmente mi ha risposto, e in seguito ho anche avuto il piacere di sentirlo durante il suo viaggio in Sicilia, anche se - viste le mie condizioni - non ho potuto incontrarlo di persona. Ma la cosa che ora mi riempie di gioia, è l’avere saputo che Francesca Donato, si candida con la Lega proprio nella mia circoscrizione: ho avuto modo di conoscerla personalmente e di apprezzarla sia sotto il lato della competenza, che anche dal lato umano».
Martino rivolge poi un appello al segretario della Lega: «Vorrei dire a Salvini che la strada che ha intrapreso con in disabili non deve chiudersi con il “no euro”, ma deve continuare anche sul piano nazionale: noi abbiamo bisogno di lui, del suo essere duro nel portare avanti le sue lotte, siamo stanchi di quei politici maleducati che non sanno che quello che è successo a noi può succedere anche a loro, e non è bello vedersi buttare in un angolo della società, con meno di dieci euro al giorno con i quali devi farti un tetto, mangiarci, comprarti le medicine vestirti. Non si può chiamare nemmeno “sopravvivere” questo».
Paola Valenti

Nessun commento:

Posta un commento