C’era una volta il Welfare e oggi, con il pronunciamento sull’inammissibilità del Referendum sulla Riforma Fornero, il governo Renzi chiude una pagina di storia, democrazia e giustizia. Lo Stato di diritto garantisce la salvaguardia e il rispetto delle libertà dando sostanza a questi diritti attraverso il welfare.
Senza welfare, salvaguardia e rispetto delle libertà e dei principi fondamentali dell’uomo rimangono solo mere enunciazioni, sono cioè delle pure astrazioni: è nella concretezza del welfare che i diritti fondamentali trovano reale applicazione. Pensioni da fame, spostamento nel tempo dell’età pensionabile, sono una diminuzione di diritti e se combiniamo questo atteggiamento vergognoso con l’abbattimento dell’assistenza sociale operata attraverso i tagli imposti da Roma a Comuni e Regioni avremo un quadro devastante. A chi sostiene che grazie al pronunciamento della Consulta ora il Parlamento avrà il tempo necessario per rivedere l’intera materia, è proprio l’esatto contrario. Solo con la spada di Damocle del referendum il Governo si sarebbe dato una mossa: ma da un esecutivo che crea disoccupazione e non vuole di certo farsi carico dei problemi della gente cosa possiamo attenderci se non un mare di bugie. Niente voto, niente referendum, niente welfare. restano solo le tasse, anni e anni di lavoro, blocco del turn over e figli che rimangono in casa disoccupati.
L’assessore regionale al Bilancio del Veneto, Roberto Ciambetti
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