domenica 4 gennaio 2015

Profughi in Veneto e vigili assenteisti a Roma, Zaia all'attacco di Renzi


Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta la notizia secondo la quale altri 180 profughi di Mare Nostrum/Triton saranno inviati a breve in Veneto: “Renzi scavalca anche i suoi Prefetti, chiedo loro di fare blocco nel dire basta, il caos non si risolve con atti d’imperio”. Zaia affronta anche il recente scandalo dei vigili e degli autisti autobus assenteisti a Roma: "invece di continuare a lanciare tweet su occupazione e jobs act, renzi ci dia la possibilita’ di licenziare fannulloni, infedeli e corrotti".
Ecco le due note dalla Regione Veneto:
“Se il Governo pensa di poter risolvere il caos che ha creato con le sue debolezze in sede europea e la sua gestione caotica dell’emergenza passando persino sopra la testa dei suoi Prefetti, significa che la confusione ha raggiunto il livello di non ritorno. Sono arrivati agli atti d’imperio, come se improvvisamente i rappresentanti del Governo sul territorio non contassero più nulla, così come non hanno mai contato nulla gli allarmi, purtroppo totalmente suffragati dagli accadimenti, lanciati dai territori e dal sottoscritto”. “I Prefetti che hanno avuto il senso delle Istituzioni e la sensibilità di capire il tessuto sociale in cui operano – aggiunge Zaia – sappiano che hanno nel Presidente della Regione un alleato convinto, ma anche che ora è necessario che facciano blocco nel dire basta ad una situazione ormai ingestibile. Da mesi, per molti buoni motivi – aggiunge Zaia – diciamo no allo scaricabarile di esseri umani che si sta verificando. Ora è il momento di dire basta e di mettere l’Europa di fronte alle sue responsabilità, cosa che Renzi non ha saputo fare nei sei mesi di presidenza italiana. Quel che serve è un piano di accoglienza europeo, nel quale ogni Stato si faccia carico del problema per quota parte”.
“Il miagolìo di Renzi non è ovviamente bastato – conclude Zaia - e adesso occorre ruggire, magari portando questi profughi sotto i palazzi dorati di Bruxelles e Strasburgo, così capiranno in che guaio si trovano i territori di una Nazione che di questa Europa può tranquillamente fare a meno”.
“Ora si grida allo scandalo, si minacciano provvedimenti, si invocano sanzioni, si stigmatizza quanto accaduto: in realtà, visto che il Presidente del Consiglio continua a parlare tanto di jobs act, si prenda atto che dietro la triste (se risponde al vero quanto si legge sui giornali e i fatti venissero confermati da eventuali inchieste) vicenda dei vigili urbani romani che non vanno a lavorare l’ultima notte dell’anno e dei macchinisti della metropolitana che preferiscono i veglioni al servizio ai cittadini, si nasconde una sola, incontrovertibile, realtà: il dipendente infedele della pubblica amministrazione deve essere licenziato, e il suo posto dato a un giovane meritevole. Ma ora nessuno riesce a farlo”.
“Matteo Renzi, invece di continuare a far proclami sull’estensione o meno del jobs act ai pubblici dipendenti – riprende Zaia - faccia una cosa semplice: un provvedimento di un solo articolo che consenta di allontanare il pubblico dipendente che si macchia di assenteismo, di scarso rendimento, di poca attenzione agli utenti, e anche di chi continua a farsi corrompere e a sua volta corrompe”.
“Perché, come ebbi modo di dire direttamente al premier Renzi nel corso di una recente riunione, parere condiviso da altri presidenti di regione anche di opposto colore politico – conclude il Presidente del Veneto - il dipendente infedele a tutt’oggi continuiamo a dovercelo tenere in seno e il dirigente corrotto viene reintegrato nel 100 per cento dei casi. Meno tweet e più norme chiare e facili da applicare e far rispettare: solo così si può cambiare davvero la Pubblica Amministrazione”.
da VicenzaPiù



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