Il Veneto
dice ‘no’ ai tagli alla Sanità imposti da Roma. Non ha mezzi termini Luca Zaia,
governatore della Regione e, dopo avere preso atto che la capitale imporrà dei
tagli nel comparto della salute, ha dichiarato senza troppi fronzoli: “E’ il
momento di andare sulle barricate. I veneti si ricorderanno di questo schiaffo
e per noi sarà la madre di tutte le battaglie”.
Una
dichiarazione di ‘guerra’ quindi, che arriva all’indomani del confronto a Roma
sulle previsioni della legge di stabilità, appuntamento nel quale Luca Coletto,
assessore regionale alla Sanità, ha fatto verbalizzare il ‘no’ della sua
regione.
La politica
e i giochetti di Roma le esigenze di cure dei Veneti restano – ha commentato
Zaia – Diciamo ‘no’ ai tagli alla sanità, che ci sono e sono pesantissimi.
Ed è poi
sceso nel dettaglio: “E’ il momento di far sapere dettagliatamente alla gente
come stanno le cose e quindi elenco di seguito, voce per voce, tutto quello che
il governo ci costringerebbe a rimettere in discussione. Al primo posto non ci
sarà nessun aumento del Fondo Sanitario per il 2015, che per noi avrebbe
significato circa 200 milioni in più. Poi, ci sarà un taglio generale di 500
milioni su un totale di 800 riservati in sede di Patto Nazionale per la aalute
agli investimenti per l’edilizia ospedaliera, che per il Veneto mette a rischio
il nuovo Ospedale di Padova e quello del Veneto Orientale.
Ci saranno
il mancato rifinanziamento delle prestazioni extra Livelli Essenziali di
Assistenza e la riduzione degli investimenti in macchinari, ai quali destiniamo
ogni anno 70 milioni di euro. Ci verrà imposta la necessità di porre un limite
(mai esistito in Veneto) alla spesa per i farmaci oncologici ad alto costo,
tenendo presente che due giorni di terapia possono arrivare a costare 60 mila
euro, ciò che consente allo Iov di non avere limitazioni nella prescrizione di
questa classe di farmaci. Sarà impossibile dare copertura al 100% del turnover
del personale e subiremo il blocco dello sviluppo delle campagne vaccinali, che
in Veneto prevede per il 2015 l’erogazione gratuita del vaccino contro il
papilloma virus anche ai giovani maschi”.
Cifre
iperboliche che fanno ricadere sulle teste dei cittadini una scure pesante e
tagliente.
“In teoria –
ha aggiunto il Governatore – tutto ciò potrebbe essere finanziato aumentando
l’Irpef e i ticket, cosa che dal 2010 non abbiamo mai fatto. E non lo faremo
nemmeno stavolta per salvare le migliaia e migliaia di forestali della Sicilia
e della Calabria. Confermo che ricorreremo in ogni possibile sede
giurisdizionale contro la legge di stabilità. Confermo quindi – ha concluso –
che i tagli ci sono eccome e ammontano a cifre esorbitanti che colpiscono le
regioni virtuose come il veneto al pari di quelle sprecone”.
Anche Luca
Coletto ha sfogato il suo disappunto e ha commentato: “Il nostro no è stato
fatto verbalizzare da me in persona, quindi non si parli di accordo raggiunto
tra le Regioni. Si sta dando un colpo mortale al diritto costituzionale alla
salute uguale per tutti sancito dall’articolo 32 della Carta.
I roboanti
impegni ad applicare i costi standard per tagliare davvero gli sprechi e non i
servizi si sono dimostrati solo parole e dovremo ancora una volta fare i salti
mortali per dare ai nostri cittadini il livello di cure che meritano e che si
pagano ampiamente con le tasse. Alla fine del massacro – ha concluso Coletto –
sul Veneto cadranno tagli per non meno di 240 milioni”.
Anna
Bianchini (ThieneOnLine)
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