I nomadi devono al Comune di Brescia oltre 50mila
euro: tre consiglieri leghisti incalzano il sindaco del Pd.
Decine di
migliaia di euro di debiti per un campo rom di Brescia. In via
Borgosatollo vivono circa 150 persone, che a novembre 2014 hanno accumulato un
debito di 52.810 euro. Un buco coperto, di rimbalzo, dai cittadini della
Leonessa.
È la secca
denuncia di Paolo Formentini, segretario provinciale della Lega Nord,
che insieme a due colleghi – Nicola Gallizioli e Massimo Tacconi – si appella
al sindaco affinché tagli i servizi ai nomadi (tra cui la navetta scolastica),
sta portando all’attenzione del primo cittadino un documento dettagliato sulle
spese accumulate e non saldate dai rom.
Ad
amministrare la città è Emilio del Bono (Partito Democratico), messo ora alle
strette dai numeri snocciolati in Loggia. Il rapporto stilato dai tre
consiglieri sul buco economico del centro d’emergenza abitativa parla chiaro:
si tratta di “risorse che sono state sottratte ai bresciani, specie agli
anziani che sono i primi ad aver difficoltà a pagare le bollette”.
Oltre alla morosità,
nel mirino anche le presenze non autorizzate nell’accampamento in questione, ma
anche in altri. La situazione è infatti critica anche in altre zone di Brescia:
in via Orzinuovi si sta superando la soglia massima di ospitalità, così come
nell’area Sinti del Parco Mella. Il comune, poi, ha 87.030 euro a carico
anche per quanto riguarda il 2013. Un bilancio in rosso che il dem Del
Bono, alla pari all’aut aut del Carroccio, non può far finta di non curarsene.
di Fabio Franchini (Giornale)
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