Non si sono
fatte attendere le reazioni della Lega Nord dopo la denuncia di Michele
Pesavento, membro della Segreteria Politica provinciale del Carroccio. Il tema
proposto da un’insegnante dell’Aulo Ceccato di Thiene in cui si chiedeva agli
studenti di ‘persuadere un compagno leghista che il fenomeno migratorio non è
un problema bensì una risorsa’, non è andato proprio giù al partito di Matteo
Salvini. Il leader infatti è sceso in campo in prima persona supportato
dall’intero team per denunciare a gran voce la ‘scorrettezza di un insegnante
che fa politica invece di esercitare correttamente e apartiticamente il suo
dovere di docente’.
Dopo la
denuncia del segretario provinciale Antonio Mondardo, anche la senatrice
leghista Erika Stefani non ha perso tempo e ha portato il caso in parlamento
attraverso un’interrogazione in cui si chiede al ministro Giannini di
condannare l’operato dell’insegnante valutando possibili azioni disciplinari.
“No alla propaganda politica tra i banchi – ha commentato Erika Stefani –
questa è solo una vigliacca operazione di proselitismo sulla pelle degli
studenti. Cultura e conoscenza non significano alimentare pregiudizi e
stereotipi”. La senatrice ha poi sottolineato di aspettarsi che anche sindacati
e rappresentanti degli insegnanti stigmatizzino l’accaduto. “Consigliamo
all’insegnante – ha concluso Stefani – di lasciare a casa la tessera di partito
e comunque di mettere da parte le proprie convinzioni quando è impegnata nel
suo delicato ruolo educativo”.
Anche Mara
Bizzotto, europarlamentare e vicesegretario veneto della Lega Nord, è
intervenuta sulla questione. “La politica deve rimanere fuori dalla scuola – ha
commentato – ed è ora di smetterla con questi insegnanti che usano la scuola
pubblica come strumento politico per indottrinare i nostri ragazzi. Quanto
successo al Ceccato è molto grave e conferma che esistono insegnanti che
mischiano in modo scorretto e inaccettabile i propri convincimenti politici con
il loro ruolo didattico. La scuola – ha continuato – dovrebbe essere un luogo
di libertà e una palestra di educazione e di vita, non un luogo di
indottrinamento politico secondo i convincimenti politici del professore di
turno”.
Bizzotto si
dice d’accordo con i genitori che hanno denunciato l’episodio e auspica un
intervento concreto degli organi competenti.
Roberto
Ciambetti, assessore regionale leghista al Bilancio, ha rincarato le accuse
ricordando alcuni fatti recenti che hanno gettato fango sull’immigrazione
clandestina vissuta come risorsa. “Immigrazione come risorsa? – ha commentato
ironico – Forse l’insegnante del Ceccato non si è resa conto di essere
inciampata in un equivoco clamoroso. Come disse Salvatore Buzzi, numero uno
della cooperativa rossa romana che gestiva anche l’emergenza dei flussi
migratori, nella sua nota intercettazione, ‘l’immigrazione rende meno del
traffico di droga’ e per fare soldi confidava in un anno fatto di ‘emergenze,
immigrati e disgrazie varie’. Ci stiamo avvicinando alla campagna elettorale –
ha concluso Ciambetti – e c’è chi evidentemente sente il dovere morale di
lanciarsi nella propaganda anche a costo di cadere nel ridicolo”.
Sulla stessa
lunghezza d’onda anche Alex Cioni, coordinatore scledense di Fratelli
d’Italia-Alleanza Nazionale. “Con una traccia di questo tipo l’insegnante dà
per scontato che tutti gli studenti, tranne quelli leghisti, considerino
l’immigrazione una risorsa. Secondo me si tratta di una manipolazione culturale
a fini politici camuffata da percorso scolastico. Il fatto che il preside abbia
difeso la scelta della traccia – ha concluso – la dice tutta sul grado di
manipolazione cui possono essere soggetti gli studenti”.
ThieneOnLine (12 Gennaio 2015)
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