“Se
non si vuole esserne complici, per bloccare la carneficina in atto bisogna
bloccare i flussi, cominciando dal colpire le organizzazioni criminali che li
gestiscono e affondando barconi e scafisti quando ancora non caricano persone.
I buonismi ipocriti uccidono”. Con queste parole il Presidente della Regione
del Veneto Luca Zaia interviene sulla crisi dell’immigrazione, dopo la notizia
di altre decine di morti trovati in un Tir in Austria.
“Tanto per cominciare – incalza Zaia – bisogna attaccare senza pietà i criminali che lucrano cifre immense su questo fenomeno. I modi, i mezzi e gli uomini per farlo ci sono: ce lo ha detto anche il Comandante delle Forze Navali Europee Ammiraglio Enrico Credendino in una interessante intervista pubblicata nei giorni scorsi. Bisogna anche – aggiunge il Governatore – buttare a mare le catastrofiche non strategie del Governo italiano, improntate ad un caotico e generico buonismo senza sostanza né organizzazione, e quelle di un’Unione Europea politicante, parolaia, immobile, razzista davvero nel suo immobilismo”.
“Si stanno gettando al vento centinaia di milioni, miliardi di euro, in un’operazione di cosiddetto salvataggio che, in realtà, incentiva i criminali a organizzare partenze ormai di massa, con un sempre più lungo corollario di morti, senza dare a chi arriva e sopravvive alcuna prospettiva – dice Zaia - se non diventare fantasmi sui territori, in molti casi delinquendo e determinando in ogni modo tensioni sociali, problemi di sicurezza, difficoltà agli amministratori locali e comprensibile diffidenza nella gente”.
“Caserme dismesse, la novità delle carceri inutilizzate, residence nelle località turistiche sono costosissime follie. I soldi, tanti, che ci sono su questa partita – insiste Zaia – vanno usati per creare campi profughi internazionali nel Nordafrica, in tutti i Paesi contermini all’area critica libica, ma se del caso anche lì, dove accogliere i migranti, riconoscerli davvero evitando che un immigrato violentatore arrestato in Veneto venga sì fotosegnalato a Lampedusa, ma dando per buono un improbabile nome che non avrebbe ingannato nemmeno un bambino; distinguere i profughi veri che fuggono da guerre e carestie dai migranti economici (che ad oggi sono i due terzi del totale) creando corridoi umanitari sicuri per i primi e respingendo da subito i secondi”.
“Si faccia così – conclude il Governatore – e il Veneto sarà in prima linea per dare una mano. Se invece si continua con questa tragica farsa il nostro è e resterà un secco no”.
Regione Veneto
“Tanto per cominciare – incalza Zaia – bisogna attaccare senza pietà i criminali che lucrano cifre immense su questo fenomeno. I modi, i mezzi e gli uomini per farlo ci sono: ce lo ha detto anche il Comandante delle Forze Navali Europee Ammiraglio Enrico Credendino in una interessante intervista pubblicata nei giorni scorsi. Bisogna anche – aggiunge il Governatore – buttare a mare le catastrofiche non strategie del Governo italiano, improntate ad un caotico e generico buonismo senza sostanza né organizzazione, e quelle di un’Unione Europea politicante, parolaia, immobile, razzista davvero nel suo immobilismo”.
“Si stanno gettando al vento centinaia di milioni, miliardi di euro, in un’operazione di cosiddetto salvataggio che, in realtà, incentiva i criminali a organizzare partenze ormai di massa, con un sempre più lungo corollario di morti, senza dare a chi arriva e sopravvive alcuna prospettiva – dice Zaia - se non diventare fantasmi sui territori, in molti casi delinquendo e determinando in ogni modo tensioni sociali, problemi di sicurezza, difficoltà agli amministratori locali e comprensibile diffidenza nella gente”.
“Caserme dismesse, la novità delle carceri inutilizzate, residence nelle località turistiche sono costosissime follie. I soldi, tanti, che ci sono su questa partita – insiste Zaia – vanno usati per creare campi profughi internazionali nel Nordafrica, in tutti i Paesi contermini all’area critica libica, ma se del caso anche lì, dove accogliere i migranti, riconoscerli davvero evitando che un immigrato violentatore arrestato in Veneto venga sì fotosegnalato a Lampedusa, ma dando per buono un improbabile nome che non avrebbe ingannato nemmeno un bambino; distinguere i profughi veri che fuggono da guerre e carestie dai migranti economici (che ad oggi sono i due terzi del totale) creando corridoi umanitari sicuri per i primi e respingendo da subito i secondi”.
“Si faccia così – conclude il Governatore – e il Veneto sarà in prima linea per dare una mano. Se invece si continua con questa tragica farsa il nostro è e resterà un secco no”.
Regione Veneto
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