Dopo il caso dei
disordini di Treviso, che ha portato alla sostituzione immediata del prefetto,
il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha lasciato intendere di voler sempre
più esautorare i prefetti per mettere la gestione dell'emergenza profughi nelle
mani dei sindaci. Ma il sindaco di Vicenza Achille Variati non ci sta, e, pur
essendone stato uno dei più entusiasti estimatori della prima ora, lancia ora
un affondo di inusitata durezza all'ex collega di Firenze. "Su questo tema
Renzi sbaglia, dice una stupidaggine".
Freddezza da parte di Achille Variati, che si dice ancora incerto sulla possibile adesione all'intesa da parte del Comune di Vicenza. "Vorrei capire bene quali sono i vantaggi per i comuni che dovessero firmare. Una volta esauriti i posti disponibili siamo sicuri che i profughi verranno assegnati anche ai comuni che non hanno firmato l'intesa? Altrimenti chi sbraita e chiude le porte del proprio comune ne avrebbe un vantaggio, mentre chi decide di collaborare si vedrebbe caricato della parte più pesante dell'accoglienza".
"Sul tema ci sono norme che vanno riviste, perché se andiamo avanti in questo modo temo che si arriverà ad un autunno molto difficile, carico di possibili tensioni" - ha proseguito Variati. "Le barche che arrivano in Italia non possono più essere automaticamente accolte, perché la stragrande maggioranza di chi sbarca non ha diritto all'asilo. Queste persone vanno aiutate il più possibile nei paesi da cui provengono, e anche i controlli vanno fatti in terra africana. Inoltre le regole sulle espulsioni sono debolissime: uno può delinquere e resta tranquillamente a piede libero sul territorio. Chi viene sorpreso a delinquere deve essere mandato in un Cie (Centro di identificazione ed espulsione) e lì trattenuto in regime detentivo".
Il presidente della Provincia si lancia poi nell'accusa del "business dell'accoglienza". "I famosi 35 euro al giorno a profugo cominciano a pesare rispetto alle difficoltà e alla miseria che devono affrontare tanti cittadini italiani, è ovvio che i confronti diventano immediati".
Infine la stoccata di Variati al presidente del Consiglio, che rende chiaro come sul tema dell'accoglienza dei rifugiati le divisioni siano ancora profonde, anche all'interno degli stessi schieramenti politici.
Da VicenzaPiù
Freddezza da parte di Achille Variati, che si dice ancora incerto sulla possibile adesione all'intesa da parte del Comune di Vicenza. "Vorrei capire bene quali sono i vantaggi per i comuni che dovessero firmare. Una volta esauriti i posti disponibili siamo sicuri che i profughi verranno assegnati anche ai comuni che non hanno firmato l'intesa? Altrimenti chi sbraita e chiude le porte del proprio comune ne avrebbe un vantaggio, mentre chi decide di collaborare si vedrebbe caricato della parte più pesante dell'accoglienza".
"Sul tema ci sono norme che vanno riviste, perché se andiamo avanti in questo modo temo che si arriverà ad un autunno molto difficile, carico di possibili tensioni" - ha proseguito Variati. "Le barche che arrivano in Italia non possono più essere automaticamente accolte, perché la stragrande maggioranza di chi sbarca non ha diritto all'asilo. Queste persone vanno aiutate il più possibile nei paesi da cui provengono, e anche i controlli vanno fatti in terra africana. Inoltre le regole sulle espulsioni sono debolissime: uno può delinquere e resta tranquillamente a piede libero sul territorio. Chi viene sorpreso a delinquere deve essere mandato in un Cie (Centro di identificazione ed espulsione) e lì trattenuto in regime detentivo".
Il presidente della Provincia si lancia poi nell'accusa del "business dell'accoglienza". "I famosi 35 euro al giorno a profugo cominciano a pesare rispetto alle difficoltà e alla miseria che devono affrontare tanti cittadini italiani, è ovvio che i confronti diventano immediati".
Infine la stoccata di Variati al presidente del Consiglio, che rende chiaro come sul tema dell'accoglienza dei rifugiati le divisioni siano ancora profonde, anche all'interno degli stessi schieramenti politici.
Da VicenzaPiù
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