“Se
questi sono gli obiettivi della Fondazione Teatro comunale di Vicenza, cioè lo
svilimento di una religione, credo siano in contrasto pieno con lo Statuto del
Veneto. Non sarebbe strano, quindi che la Regione decidesse di uscire dalla
Fondazione, di cui è socia dagli esordi e alla quale solo nel 2015 ha conferito
un contributo di 100.000 euro per la Stagione”.
A ventilare l’ipotesi è il capogruppo della Lega Nord in Regione Nicola Finco, che interviene sul caso della pièce “Prima lettera di San Paolo ai Corinzi” di Angelica Liddell, in programma il 18 settembre al teatro Olimpico di Vicenza, che propone anche la masturbazione con un crocefisso.
“Ben difeso dal vicesindaco Bulgarini D’Elci, dall’ex vicesindaco Alessandra Moretti, e nel silenzio totale della Chiesa come se la cosa non la riguardasse, quello spettacolo non è arte ma insulto. Ed indipendentemente da quello che ne penso io come cattolico, faccio notare il mero aspetto tecnico non trascurabile: al comma 3 dell’art. 19 della legge con cui la Regione istituisce la Fondazione, che tra le altre cose coordina ed organizza la stagione dei Classici all’Olimpico, è riportato che ‘La partecipazione della Regione quale socio fondatore è subordinata al fatto che la fondazione persegua le finalità di cui al comma 2’, e cioè ‘la promozione di attività artistiche e culturali che giovino a salvaguardare identità e tradizioni del territorio e a garantirne lo sviluppo’. Non ravvisando in particolare quest’ultimo aspetto, non vedrei strano se la Regione ritirasse il contributo o decidesse di uscire dalla Fondazione che non rispetta più i propri motivi istitutivi”.
“Inoltre – prosegue Finco -, e sempre per trattare la questione senza ideologie e da un punto di vista tecnico, lo Statuto del Veneto all’articolo 5 comma 5 ribadisce che la Regione conforma la propria azione a principi di civiltà cristiana. Ah sì? E dove starebbero questi principi nello spettacolo che l’Amministrazione Variati vuol offrire ai vicentini?”.
“Ora – conclude il capogruppo leghista -, sviscerata la materia dal punto di vista tecnico, mi si consenta di fare un ultimo appunto alla collega Alessandra Moretti. Che, oggi, critica l’opposizione che vorrebbe la sospensione di questo discusso e discutibile spettacolo, ma solo pochi anni fa, da vicesindaco, si permetteva di rimuovere il nome dell’ex sindaco Hullweck dalla targa per i profughi istriani. Quella fu imbarazzante censura, come lei stessa ammise; molto più motivata e legittima è invece la nostra odierna indignazione per un’opera pseudo-artistica che spaccia come cultura una masturbazione con crocefisso”.
Gruppo Lega Nord Consiglio regionale del Veneto
A ventilare l’ipotesi è il capogruppo della Lega Nord in Regione Nicola Finco, che interviene sul caso della pièce “Prima lettera di San Paolo ai Corinzi” di Angelica Liddell, in programma il 18 settembre al teatro Olimpico di Vicenza, che propone anche la masturbazione con un crocefisso.
“Ben difeso dal vicesindaco Bulgarini D’Elci, dall’ex vicesindaco Alessandra Moretti, e nel silenzio totale della Chiesa come se la cosa non la riguardasse, quello spettacolo non è arte ma insulto. Ed indipendentemente da quello che ne penso io come cattolico, faccio notare il mero aspetto tecnico non trascurabile: al comma 3 dell’art. 19 della legge con cui la Regione istituisce la Fondazione, che tra le altre cose coordina ed organizza la stagione dei Classici all’Olimpico, è riportato che ‘La partecipazione della Regione quale socio fondatore è subordinata al fatto che la fondazione persegua le finalità di cui al comma 2’, e cioè ‘la promozione di attività artistiche e culturali che giovino a salvaguardare identità e tradizioni del territorio e a garantirne lo sviluppo’. Non ravvisando in particolare quest’ultimo aspetto, non vedrei strano se la Regione ritirasse il contributo o decidesse di uscire dalla Fondazione che non rispetta più i propri motivi istitutivi”.
“Inoltre – prosegue Finco -, e sempre per trattare la questione senza ideologie e da un punto di vista tecnico, lo Statuto del Veneto all’articolo 5 comma 5 ribadisce che la Regione conforma la propria azione a principi di civiltà cristiana. Ah sì? E dove starebbero questi principi nello spettacolo che l’Amministrazione Variati vuol offrire ai vicentini?”.
“Ora – conclude il capogruppo leghista -, sviscerata la materia dal punto di vista tecnico, mi si consenta di fare un ultimo appunto alla collega Alessandra Moretti. Che, oggi, critica l’opposizione che vorrebbe la sospensione di questo discusso e discutibile spettacolo, ma solo pochi anni fa, da vicesindaco, si permetteva di rimuovere il nome dell’ex sindaco Hullweck dalla targa per i profughi istriani. Quella fu imbarazzante censura, come lei stessa ammise; molto più motivata e legittima è invece la nostra odierna indignazione per un’opera pseudo-artistica che spaccia come cultura una masturbazione con crocefisso”.
Gruppo Lega Nord Consiglio regionale del Veneto
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