Per la prima volta dall'inizio
dell'invasione dei cosiddetti profughi, in provincia di Vicenza i cittadini
scendono in strada ribellandosi ai diktat delle prefetture e al business
dell'accoglienza delle cooperative. "Quanto accaduto ieri sera a Velo
d'Astico (foto) alla frazione Lago dove sono arrivati i sedicenti profughi, è
la dimostrazione che la pazienza della gente è al limite" - spiegano i
membri del comitato Prima Noi capitanati da Alex Cioni, Filippo Costabeber,
Leonardo Collareda e Giuseppe De Marchi.
I quali ci tengono a precisare che "il gruppo non
ha nessuna identificazione di tipo politico o partitico ma nasce dalla volontà
di persone che non è più disposta ad accettare le balle governative sui
profughi quando in realtà si è al cospetto del classico specchietto per le
allodole funzionale ad alimentare il business dell'accoglienza".
"Siamo intervenuti su segnalazione
dei residenti preoccupati di questi arrivi - spiegano dal comitato. Abbiamo fatto
in modo di rallentare l'ingresso di queste persone negli appartamenti mentre
gli stessi immigrati africani hanno ammesso candidamente di non essere scappati
da zone di guerra ma di essere qui in Italia per cercare fortuna. Legittimo da
parte loro ma non chiamiamoli più profughi".
In loco oltre ai residenti sono giunti i
rappresentanti dell'Amministrazione comunale, Sindaco in testa, i quali hanno
manifestato il loro stato d'animo di impotenza verso le imposizioni che
giungono dalla Prefettura, sottolineando che "il luogo dove sono stati
sistemanti i ghanesi non è adeguato".
Dopo di che solo l'arrivo dei
carabinieri ha permesso ai clandestini di prendere possesso degli appartamenti,
il che rappresenta - è l'accusa del Comitato - "la cartina di tornasole di
uno Stato che non tutela più gli italiani ma favorisce l'inserimento di
cittadini stranieri sottraendo risorse preziose alla propria gente".
Dopo oltre tre ore residenti e Comitato
se ne sono andati alla spicciolata ma solo dopo avere ricevuto delle garanzie
che i clandestini saranno spostati in un altro luogo con un impatto meno
invasivo per i residenti della frazione anche se per i membri di Prima Noi
"il problema non è solo nel dove vengono alloggiati ma in quelle direttive
romane volte all'accoglienza di persone che non dovrebbero nemmeno essere
parcheggiate qui ma respinte appena giunte in territorio italiano".
La promessa del Comitato non concede
spazio ad interpretazioni: "le proteste dei cittadini sono solo all'inizio
e non potranno che aumentare nella misura in cui il flusso di immigrati
continuerà ad aumentare con l'avvallo e la complicità criminale del Governo
italiano e dei suoi funzionari".
Comitato Spontaneo di Cittadini
"Prima Noi" Vicenza
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