Per la Kyenge e la Boldrini i timori per gli sbarchi
sono "un'invenzione". I dati del ministero del Welfare parlano di un
aumento degli stranieri senza lavoro e dal Viminale c'è il timore che possano
commettere reati.
Pur di
ottenere lo ius soli, il coro è unanime: "L'emergenza immigrazione e
clandestini in Italia non esiste". E' questo lo spot portato avanti in
piazze, palchi e conferenze di tutta Italia da Laura Boldrini e Cecile Kyenge.
Intanto gli sbarchi continuano. A Lampedusa di calndestini e profughi ne
arrivano almeno 200 al giorno. Ma per il ministro dell'integrazione e per il
presidente della Camera il problema non esite. I permessi di soggiorno in
Italia sono legati al lavoro. Gli immigrati devono avere un'occupazione per
restare sul territorio nazionale. A quanto pare le cose però stanno
cambiando.
Immigrati e disoccupati - La crisi ha portato via il lavoro agli
immigrati. Il tasso di disoccupazione degli stranieri nel nostro Paese tra il 2008
e il 2012 è salito di quasi 2 punti percentuali rispetto agli italiani.
Peggio, se si considera l’intero periodo a partire dall’inizio della crisi: il
numero di lavoratori immigrati è diminuito di 6,5 punti percentuali contro 1,8
punti degli italiani. E puntuale arriva il terzo rapporto annuale del ministero
del Lavoro “Gli immigrati nel mercato del lavoro in Italia”. Il dato è chiaro:
i disoccupati stranieri sono più 382mila. Una marea di immigrati che sta
sul nostro territorio di fatto senza eserciatare alcuna professione. Se non
lavorano che fanno? A spiegarlo ci pensa il ministero degli interni. L'ultimo
"Rapporto sulla criminalità" rilasciato da ministero
dell'Interno è abbastanza preoccupante. Si legge nel documento: "C'è una tendenza
alla crescita della percentuale di stranieri sul totale dei denunciati
come presunti autori reati. Una crescita d’altronde prevedibile sulla base del
forte aumento degli stranieri in percentuale alla popolazione".
Numeri da paura - Insomma al viminale sanno bene che gli immigrati
autori di reati sono sempre di più. Per quanto riguarda ad esempio il tentato
omicidio, su 100 denunciati per il reato, nel 1988, 6 erano immigrati. Ma nel
2006 ad esempio la quota sale vertiginosamente a 31. Per quanto
riguarda invece l'omicidio consumato, nel 1988 solo 5 immigrati su 100
denunciati erano accusati del reato. Nel 2006 invece la percentuale sale
al 32 per cento. Insomma ora gli stranieri accusati di omicidio
sono uno su tre denunciati.
Le cifre del rapporto - "Gli stranieri costituiscono
il 51% dei denunciati per rapina in abitazione o furto in
abitazione, e il 45% dei denunciati per rapina in pubblica via, il 19% per le
estorsioni, il 29% per le truffe e le frodi informatiche.Intorno ad un terzo
dei denunciati troviamo gran parte dei reati violenti", prosegue il
rapporto.
Violenza fisica - Ma è sui reati contro la persona che la
percentuale tocca vette preoccupanti: "La quota di stranieri qui va dal
39% dei denunciati per violenze sessuali al 36% per gli omicidi consumati e al
31% per quelli tentati, al 27% dei denunciati per il reato di lesioni
dolose". C'è un'altra nota dolente di cui la Kyenge dovrebbe tener conto.
Il 74 per cento degli stranieri denunciati per omicidio è
senza permesso di soggiorno. Ma non finisce qui perchè anche il 62 per cento
dei denunciati per lesioni e il 61 di stranieri denunciati per rissa è senza
per messo. Insomma l'emergenza immigrati c'è e si vede. Se non lavorano spesso
delinquono. Spiegatelo alla Boldrini e alla Kyenge. (IS)
da Libero Quotidiano
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