“La misura è colma. La sentenza della
Corte costituzionale che arriva a dire no al carcere per la violenza sessuale
di gruppo se il caso concreto consente di applicare misure alternative ha
qualcosa di incredibile e scandaloso. E’ il frutto malato di un
Parlamento che non riesce a legiferare in modo severo, di una politica così
distante dalle istanze dei cittadini da non saper più né considerare né
rispondere al senso comune”.
“E’ inaccettabile – continua -
perché così di fatto si declassa uno dei reati più indegni e odiosi e che
suscita ribrezzo negli uomini per bene, figuriamoci nelle donne. Mi chiedo a
che punto si sia arrivati in questo Paese se si tengono più in conto i diritti
dei maschi violenti più che quelli delle donne e della dignità del corpo
femminile. Per crimini come questo si deve andare in galera e buttare la chiave
per un bel po’ di anni. In questa selva legislativa creata da un Parlamento
incapace di dare ai giudici norme chiare e severe, la certezza del diritto
diventa sempre più chimera. Una pagina avvilente, da dimenticare presto, da
superare presto con nuove soluzioni di legge, nella speranza che per una volta
le Camere ascoltino quello che dice la gente comune”.
da VicenzaPiù
Nessun commento:
Posta un commento