L'eurodeputata
della Lega, Mara Bizzotto, ha presentato un'interrogazione ma la sua proposta è
stata bocciata dalla vicepresidente Ashton. Respinta la richiesta di istituire una giornata europea in ricordo La
commissione chiude le porte «Non porterà valore aggiunto».
No alla
giornata europea contro la discriminazione e la persecuzione dei cristiani nel
mondo: «Non avrebbe alcun valore aggiunto». Parola di Catherine Ashton, alto
rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, che boccia così la
richiesta presentata dall'eurodeputata bassanese Mara Bizzotto. IL FENOMENO.
L'esponente della Lega ha firmato un'interrogazione chiedendo a Bruxelles di
porre la massima attenzione «a questo fenomeno che, secondo autorevoli fonti,
sta assumendo contorni sempre più gravi». Bizzotto da una parte bussa alle
porte della Commissione e dall'altra porta a conoscenza i numeri. «Il centro di
statistica americano “Center for study of global christianity” ha stimato che
nel solo 2011 ne sono stati uccisi 105 mila. La società internazionale per i
diritti umani conferma con propri studi che l'80 per cento delle persone
perseguitate nel mondo per motivi religiosi sono cristiani». L'INTERROGAZIONE.
Da qui la richiesta dell'eurodeputata. «Al fine di sensibilizzare l'opinione
pubblica - scrive nel documento presentato alla Commissione - e non dimenticare
le migliaia di vittime che sono colpite ogni anno dall'intolleranza religiosa è
il caso di istituire una giornata europea». LA RISPOSTA. Le porte dell'Europa,
però, sono chiuse. Senza che ci sia la possibilità di aprire uno spiraglio. «È
stata dedicata un'attenzione crescente alle violazioni della libertà di
religione o di convinzione - risponde Catherine Ashton - e la Commissione segue
attentamente il recepimento e l'attuazione della decisione quadro che impone
agli Stati membri di rendere punibili l'istigazione pubblica alla violenza o
all'odio in riferimento alla razza, al colore, alla religione, all'origine
nazionale o etnica». Proprio per questo motivo «dato il numero di attività
intraprese, l'Ue non crede che la creazione di una giornata europea contro la
persecuzione e la discriminazione dei cristiani nel mondo possa portare un
valore aggiunto». IL COMMENTO. Bizzotto, però, non ci sta. «Per l'Europa i
cristiani valgono meno dei rom, del gelato artigianale, degli antibiotici e
dell'eco-innovazione: se infatti a tutte queste categorie, e a molte altre
ancora, è stata dedicata un'apposita giornata, ai cristiani viene invece
sbattuta la porta in faccia. Siamo davvero alla farsa. Evidentemente Bruxelles,
anche di fronte a numeri tanto drammatici, non ha il coraggio di esporsi e di
prendere una posizione netta ed esplicita, forse per non urtare tutti quei
paesi a maggioranza musulmana con i quali intrattiene accordi commerciali. Ci
vergogniamo di far parte di questo tipo di Europa».
Nicola
Negrin (Il Giornale di Vicenza)
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