Accusa
gli italiani: "Io colpevole perché donna, nera, medico e straniera"
Cecile
Kyenge piange lacrime amare. Il ministro per l'integrazione racconta la sua
giovinezza, e accusa Italia e italiani. "In questi 3 mesi mi sono
sentita colpevole perché nera, perché donna, perché nata all'estero e
perché ho studiato per diventare medico oculista", dice. Poi recrimina il
fatto di essersi sentita spesso sottovalutata nel lavoro: "Tante volte
in ospedale mi hanno chiamata infermiera". Fatto per lei estremamente
imbarazzante e ingiusto. "Quando dicevo di essere medico, mi chiedevano se
fossi americana. Vi chiedo: molti di voi si riconoscono in quel che ho detto,
allora siete tutti colpevoli?". Silenzio dalla folla in Piazza Umberto I a
Erice (Trapani), riunita per assistere alla manifestazione promossa dalla Cgil.
La Kyenge tuttavia dice che non si "cura degli insulti. Dobbiamo agire a
testa alta. Non dobbiamo farci sopraffare da chi grida più forte. Ho ricevuto
molti attacchi per lo ius soli ma ricordo che questo è l'anno europeo
della cittadinanza, dobbiamo impedire che ci siano cittadini di serie A e di
serie B" "
Il ministro
per l'Integrazione si sofferma poi sulla Bossi Fini e, al cronista che gli
chiede se all'attuale legge potrebbe seguire un'altra firmata da lei e dal
ministro Bonino, lei risponde: "Una legge Bonino-Kyenge? Non metterei il
nome, l’importante è fare una buona legge".
da Libero Quotidiano.
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