La Bindi firma l'emendamento al ddl sui tagli alla
politica che estende gli ammortizzatori sociali anche ai dipendenti dei partiti.
I tagli alla
politica chiesti a gran voce da tutti gli italiani, che dovrebbero trovare
risposta nel ddl del governo sul finanziamento ai partiti, rischia una
macelleria sociale per quanti lavorano per la "causa". Ecco allora
l'escamotage del Pd: invece che il partito a farsi carico degli esuberi saranno
tutti gli italiani. Al pari degli operai di una fabbrica in crisi, al pari dei
lavori di un'azienda che non riesce a far fronte ai debiti anche i dipendenti
dei partiti potranno beneficiare degli ammortizzatori sociali, con una
copertura di 15 milioni di euro l'anno a partire dal 2014. Lo prevede un
emendamento al ddl del governo sul finanziamento ai partiti firmato da Rosi
Bindi, il candidato segretario Gianni Cuperlo, Roberta Agostini,
Bressa e altri che hanno "modificato" la proposta già
presentata nei mesi scorsi riducendo da "18" a "15" i
milioni che devono essere messi a loro disposizione. Gli onorevoli democratici
chiedono nero su bianco di estendere "le disposizioni in materia di
trattamento straordinario di integrazione salariale e i relativi obblighi
contributivi, nonchè la disciplina in materia di contratti di solidarietà"
ai dipendenti dei partiti sia a livello nazionale che nelle loro articolazioni
territoriali.
Da Libero Quotidiano
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