Due giorni in Sicilia per vedere senza filtri come le centinaia di sbarchi
siano diventati un'emergenza insostenibile per la popolazione, per i sindaci,
per gli ospedali. Perché, al di là delle sparate del falso buonista di turno,
l'epidemia è sempre dietro l'angolo. E ogni barcone che arriva è un terno al
lotto. Ma queste cose i giornali del Renzi regime non le scrivono. E' una
Sicilia che non va sui tg quella che noi invece vogliamo raccontare con
Matteo Salvini, che domenica è stato a Maletto paese etneo dove la Lega è il
primo partito alle ultime europee e ieri a Pozzallo. Comune nel ragusano
diventato famoso perché là arrivano migliaia di immigrati ogni giorno, portati
da Renzi e da Mare Nostrum. Salvini ieri è tornato nella sua Milano con tante
immagini negli occhi. Quelle della gente, gentilissima, che ha fatto a gara per
portare a casa un selfie e una stretta di mano con lui, ma anche quelle dei
bivacchi di stranieri a ogni angolo, dei lavoratori disperati perché con
l'invasione della Sicilia diminuisce anche il turismo. Chi vuole andare in un
posto sotto assedio? Così a fioccare sono le disdette più che i vacanzieri. Se
ne va con la promessa di tornare e con un caffè mancato, quello con il ministro
Angelino Alfano, tanto attaccato fino a pochi giorni fa dal Carroccio per
l'indecisione sulla strada da imboccare per combattere la clandestinità. «Ma
lui ha la forza del 4% - derubrica Salvini - mentre qui il vero responsabile è
Renzi con il suo 40% e oltre che sull'immigrazione non ha detto nemmeno un parola
e che ha tempo per tutto tranne che per andare in Sicilia e vedere come stanno
le cose».Segretario, lei invece che in Sicilia c'è andato, cosa ha visto?
Una vera e propria emergenza...
Iva Garibaldi
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