Regione Veneto - “Non si può annegare per il Patto di stabilità”:
l’assessore veneto al bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti, a margine
dei lavori della Conferenza delle Regioni a Roma, dà
pienamente ragione al presidente Luca Zaia che ha chiesto di escludere dal
Patto di stabilità le spese sostenute per la messa in sicurezza del suolo e per
la salvaguardia dal rischio idrogeologico.
“Zaia ha ragione – spiega Ciambetti –, avere i soldi e
non poterli spendere è una follia, a maggior ragione se muoiono delle persone.
Stando ai dati Bankitalia, la Pubblica amministrazione italiana spende
complessivamente in Veneto il 15,21 per cento in meno della media nazionale e
siamo la Regione dove lo Stato spende meno in assoluto. A causa del tetto
obiettivo di spesa del Patto di Stabilità, fissato dal governo e votato dal
Parlamento, la Regione del Veneto può spendere per cittadino solo 312 euro. Se
riuscissimo a escludere dal Patto di Stabilità le somme per la sicurezza
ambientale e la mitigazione dei rischi idrogeologici e magari, come suggerisce
il presidente Zaia, garantire corsie preferenziali a chi ha lavori immediatamente
cantierabili, nel volgere di pochi anni potremmo dare inizio a una svolta
epocale. Anche solo assicurando al Veneto un tetto di Patto pari alla media
nazionale, potremmo da subito mettere in circuito 760 milioni di euro che
abbiamo bloccati”.
“Ho
ritrovato la mia prima dichiarazione in cui chiedo da assessore regionale al
bilancio la revisione del Patto di stabilità – ricorda Ciambetti, che ben
conosce anche dal punto di vista professionale i temi della Protezione civile
–: era il 5 luglio del 2010 e da allora ho sempre sollevato il problema della
necessità di una svolta anche finanziaria per mitigare
i rischi ambientali in tutte le sedi. Ho scritto al presidente della
Repubblica, ho informato i primi ministri e i ministri dell’economia, ho
scritto anche ai Commissari per la spending review. Ho sempre sostenuto con
tutti la necessità di togliere dal Patto di Stabilità le spese sostenute per la
messa in sicurezza ambientale: in una Regione che è contribuente netta sia
dello Stato che dell’Unione Europea, è troppo chiedere un tetto di spesa medio
pari a quello delle altre Regioni per interventi che mitighino i rischi
idrogeologici?”
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