“La misura è colma. Il prefetto e il Comune capoluogo rendano noti i dati sui costi e le presenze di profughi e clandestini nel nostro territorio. Non sono più tollerabili episodi come quello verificatosi ieri al centro di accoglienza in via Sala, dove degli ospiti nigeriani hanno picchiato gli operatori della comunità pretendendo di ricevere subito il sussidio mensile previsto dallo Stato”.
Il consigliere regionale Nicola Finco e il segretario cittadino della Lega Nord Matteo Celebron tornano ad intervenire sulla questione dei clandestini assegnati alla provincia di Vicenza, che risulterebbe seconda in Veneto dopo Venezia per quantità di migranti ospitati. “Oggi scade il bando della Prefettura per l’accoglienza degli immigrati, per il quale il Governo investe quasi 1.200.000 euro di tasse dei vicentini. Ai clandestini vengono assegnati menù non in contrasto con i principi e le loro abitudini alimentari, con diete adeguate e di prima qualità, come si legge nel bando. Questo oltre a tutti i beni utili al confort della persona, un vestiario adeguato alla stagione, buoni spesa in strutture convenzionate, tessera telefonica da 15 euro, servizi di assistenza linguistica e culturale, sostegno psicologico, assistenza sanitaria, orientamento al territorio, lavanderia, raccolta rifiuti. Quanti saranno i beneficiari di tale trattamento di favore, erogato con le nostre tasse mentre gli anziani vivono con una misera pensione e i giovani restano disoccupati?”. “Ci chiediamo – dichiarano Finco e Celebron – perché venga tollerato che dei clandestini nigeriani, evidentemente non fuggiti dalla fame, aggrediscano degli operatori che li ospitano pretendendo dei soldi, magari per poi fuggire come fatto da molti di loro. Ci domandiamo con che misura l’assessore al Sociale del Comune di Vicenza, Isabella Sala, proponga l’accoglienza di questa gente nelle nostre famiglie. E infine, vorremmo capire quali provvedimenti intenda porre in campo il Prefetto per impedire altre aggressioni come quella avvenuta in via Sala, che riteniamo inaccettabili anche perché iterate nel tempo”.
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