venerdì 10 maggio 2013

Imprenditori della zona industriale di Schio: "Siamo ostaggi dei nomadi"


L'appello di alcuni imprenditori della zona industriale, esasperati per la costante presenza di carovane. Sudiciume, rifiuti fra cui siringhe e continue molestie a chi passa: «Non ce la facciamo più e così perdiamo la faccia con i clienti» 
SCHIO. «Sudiciume, fastidi, rifiuti e totale assenza d'igiene. Basta, non ne possiamo più dei nomadi che bivaccano in zona industriale dove noi dobbiamo lavorare». È il grido di protesta e frustrazione lanciato da alcune aziende di via Lago di Albano a Schio, stufe della situazione di degrado che periodicamente viene a crearsi nell'ampio parcheggio pubblico che costeggia tutta la strada nella sua lunghezza. «Nelle ultime due settimane i nomadi hanno continuato ad andare e venire – spiegano Antonella Ferrasin e Massimo Comparin della Rondo Srl, che si è fatta portavoce dei disagi anche della decina di aziende limitrofe – rendendo il parcheggi impraticabile: dappertutto rifiuti, escrementi umani, panni e tappeti stesi tra un albero e l'altro. Abbiamo perfino trovato delle siringhe. Inoltre continuavano ad importunare le persone che entravano ed uscivano dalle aziende, chiedendo soldi oppure offrendo letture della mano e perfino prestazioni sessuali. C'è poi anche un problema di sicurezza, dovuto all'utilizzo di bomboloni di gas, piazzati in mezzo al parcheggio, per cucinare o altro». In questi giorni sono state 7-8 le roulotte sistemate in quell'angolo di zona industriale, alternato ad un altro parcheggio in via Lago di Misurina. Un totale di oltre 20 persone, tra adulti e bambini, che hanno stazionato indisturbate fino a mercoledì, quando sono state sgomberate dalla polizia locale del Consorzio Altovicentino dopo le numerose e persistenti segnalazioni da parte delle ditte. «Per noi è un disagio anche dal punto di vista dell'immagine - ha spiegato l'amministatore delegato della Rondo, Claude Jutzeler -. Magari arrivano clienti dalla Germania o dalla Svizzera e siamo costretti ad accoglierli con un accampamento davanti all'ingresso.  
da Il Giornale di Vicenza del 10.05.2013

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