Giallo
Boldrini-L'Espresso. Succede che alle 11.30 di oggi, venerdì 11
aprile, sul sito del settimanale, e rilanciato dai social network, fa capolino
un articolo dal titolo: "La famiglia Boldrini è sotto scorta. E i
poliziotti sono di bell'aspetto". Un trafiletto ripreso dalla copia uscita
in edicola in mattinata (con titolo: "Famiglia Boldrini / Quant'è bella la
mia scorta). Nel testo si spiegava che oltre alla presidente di Montecitorio (e
al suo compagno, ma questa è storia vecchia), è finita sotto scorta la
figlia (Anastasia, 21 anni).
Le due
richieste - In
particolare la ragazza è stata vista a Fiumicino - in ritorno da Londra,
dove vive e studia - in compagnia di due giovani e belle bodyguard.
Giovani e belle non per caso. Sempre l'articolo de L'Espresso affermava
che la richiesta delle due caratteristiche - "essere giovani e di
bell'aspetto" - era stata esplicita, "con lo scopo evidente di dare
meno nell'occhio". Non si specificava, invece, da chi arrivasse questa
richiesta, anche se è un esercizio piuttosto semplice provare a fare
qualche deduzione.
La scomparsa
- Dunque,
l'articolo viene pubblicato online intorno alle 11.30. Come detto, viene
rilanciato sia su Facebook sia su Twitter. Passano pochi minuti, e l'articolo
scompare. "La pagina che stai cercando non è stata trovata",
spiega il sito del settimanale dopo aver provato a cliccare sul link che prima
rimandava all'articolo. Un semplice errore nell'url, l'indirizzo internet? No.
Infatti il pezzo è stato rimosso anche da Twitter e Facebook: il
cinguettio e il post sono stati cancellati. Una frettolosa retromarcia, dunque.
Una velocissima auto-censura. Lo avranno pubblicato per errore? Lady
Montecitorio avrà subito mostrato di non apprezzare troppo i contenuti del
pezzo? A L'Espresso si sono accorti di qualche imprecisione, dunque dopo
aver dato il trafiletto in stampa meglio evitare che finisse anche online? Ah,
saperlo.
La precisazione - Intanto il Dipartimento della Pubblica
Sicurezza precisa che "i dispositivi di scorta e tutela nei
confronti di persone esposte a rischio sono disposti in modo autonomo dagli
Uffici competenti. In particolare si sottolinea che ogni azione a tutela
del soggetto interessato non è sottoposta all’approvazione dello stesso,
considerando le esigenze di sicurezza prioritarie sulla volontà del
singolo. Da ultimo si evidenzia che l’individuazione degli operatori
preposti ai compiti di tutela e sicurezza, dipende dall’Ispettorato di P.S.
Viminale ed avviene esclusivamente in base a criteri di professionalità e
competenza".
da Libero Quotidiano
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