La commissione Affari
istituzionali del Consiglio regionale veneto ha approvato sia il progetto di
legge che chiede l’indizione di un referendum sull’indipendenza, sia un
documento che impegna il governatore Luca Zaia a promuovere un’ulteriore
consultazione sulla possibilità che il Veneto diventi a statuto speciale.
Entrambi sono passati coi voti favorevoli di Lega, Forza Italia, Ncd, Futuro
popolare e Unione nordest. Contrari i rappresentanti del Pd, dell’Idv
(vorrebbero fondere il Veneto col Trentino Alto Adige) e della Sinistra veneta,
che dopo una serie di manovre ostruzionistiche hanno abbandonato l’aula. Gli
scettici di centrodestra invece sono stati convinti dal clamore suscitato dal
referendum digitale promosso da plebiscito.eu e dai propositi di Renzi di
togliere poteri alle Regioni. Sia l’indipendenza che l’autonomia passano dunque
all’esame finale del Consiglio. Facendo una proiezione dei «sì» ricevuti in
commissione, 34 consiglieri su 60 dovrebbero dirsi favorevoli a entrambi i
referendum. I capigruppo hanno trovato un accordo di massima per arrivare alla
votazione entro fine maggio. Stefano Valdegamberi (Futuro popolare), promotore
del progetto di legge indipendentista - quello autonomista porta la firma di
Costantino Toniolo e Carlo Alberto Tesserin (Ncd) - assicura che i due
documenti sottoposti al Consiglio ed eventualmente agli elettori saranno ben
distinti. I rappresentanti di plebiscito.eu hanno ovviamente accolto con
favore l’esito del voto in commissione, ma non hanno perso tempo per attaccare
«i politici italiani: saranno chiamati nei tribunali internazionali per rispondere
dei crimini contro l’umanità che stanno perpetrando in Veneto».
(Al. Gonz.) Libero Quotidiano
(Al. Gonz.) Libero Quotidiano
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