La Kyenge
non c'è più. E nel governo Renzi non v'è neppure più il ministero
all'Integrazione. Saggiamente, il neopremier deve aver voluto evitare le
polemiche che nei nove mesi di governo Letta hanno circondato la prima ministra
di colore della storia della Repubblica e il suo operato. Ma quelli che la Lega
definirebbe "i germi" seminati dalla ministra italo-congolese paiono
aver attecchito a Palazzo Chigi. Anche in sua assenza. Tra i dieci punti
programmatici del Rottamatore vi è infatti il principio dello ius soli. Non
bastasse, Renzi va pensando a come dare la cittadinanza a quei ragazzi che ,
figli di immigrati, in Italia non ci sono neppure nati. L'idea che va frullando
nella testa del premier è possa bastare, per avere la cittadinanza italiana,
anche solo un ciclo di studi scolastico. Un'idea che per la verità era stata
abbozzata dalla stessa Kyenge, la quale però aveva preferito non insistere sul
tasto. Vogliamo "dare la possibilità a una ragazzina straniera che in
quinta elementare si trova accanto a una compagna di scuola italiana di essere
considerata italiana pure lei. L'identità è la base dell'integrazione, un Paese
che non si integra non ha futuro", ha detto Renzi nel corso del suo
discorso per ottenere la fiducia in Senato. La Lega ha un nuovo nemico a
Palazzo Chigi. E stavolta non arriva dall'Africa.
da Libero Quotidiano
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