“Più di un osservatore politico chiede che venga detta la verità al Paese, perché tra quello che il governo racconta e la realtà c’è un abisso nel quale l’intero sistema Paese rischia di sprofondare. I dati sul debito pubblico pubblicati da Bankitalia lo confermano”. E’ particolarmente critica l’analisi che l’assessore regionale al Bilancio del Veneto, Roberto Ciambetti, fa sull’andamento del debito pubblico italiano.
“Nuovo record: oltre 2.166 miliardi di debito pubblico nazionale, cresciuto di circa il 4.7 per cento rispetto all’inizio dell’anno. Il tutto mentre il decentramento, Comuni, Province e Regioni risparmiano e hanno abbattuto la spesa. il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 20,9 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,9 miliardi: lo stato centrale è una idrovora che sottrae risorse al Paese, è un apparato che continua a indebitarsi, a spendere senza arrestare una discesa senza fine. Tutti i sacrifici vissuti in questi anni dai cittadini, dalle famiglie, dagli enti locali e Regioni sono vanificati da una amministrazione centrale che si dimostra nei numeri una struttura bulimica. N0on ha senso parlare di riforme, se poi vediamo questi numeri: le Regioni diminuiscono la spesa, le famiglie e le imprese hanno pagato più tasse, visto che le entrate tributarie statali sono cresciute nei primi mesi del 2014 di 2,2 miliardi, ma il fabbisogno dello stato aumenta al passo incredibile di circa 20 miliardi al mese. Con questi numeri, con questo indebitamento che pesa come un macigno formidabile nelle generazioni future, la nostra economia non può agganciare la ripresa e s’allontana sempre di più ogni prospettiva reale di svolta occupazionale”
Roberto Ciambetti, Assessore Regione Veneto
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