Il
sindaco leghista di Padova rimette i crocifissi negli uffici pubblici e viene
crocifisso a mezzo stampa.
Il sindaco
leghista di Padova rimette i crocifissi negli uffici pubblici e viene
crocifisso a mezzo stampa. Rozzo, autoritario, intollerante, impone la
religione. Poi esci e vedi le chiese, i monasteri, le strade dedicate, i
toponimi delle nostre città. Pieni di simboli cattolici.
Dicono che
il grezzo sia lui e invece sono loro gli analfabeti di ritorno che non
capiscono più il linguaggio della nostra civiltà, i segni e i simboli millenari
del nostro vivere civile. Arrivo a dire che anche in una società che non crede
più in Cristo, non solo laica e liberale ma perfino atea, quei simboli restano
la nostra carta d'identità, il nostra Dna. Possiamo poi criticarla e pure
rifiutare i nostri padri e le nostre madri ma non possiamo negare che siamo
loro figli. E non si tratta di una paternità fra tante, ma quella che ci ha più
formato, e pure deformato, nei secoli.
Intolleranza
sarebbe obbligare la gente a farsi il segno della croce, a professare la fede
cristiana e non altre. Ma un simbolo inerme, che ricorda un martirio subito e
non inflitto, che ci dice da dove veniamo, nel bene e anche nel male, nella
salute e nella malattia della fede, non offende ma ricorda. Se fossi di
un'altra fede o di nessuna fede mi sentirei perfino rassicurato dal legame
visibile con la nostra storia della pietà.
Mi avvilisce una società in cui l'unica universalità sono la tecnica e il
denaro, in cui si esibisce la sfera sessuale e si inibisce la sfera religiosa.
Vi dite emancipati ma siete solo sradicati. Barbari chic.
di Marcello Veneziani
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