Nel Vicentino la chiesa di San Pio X presa d'assalto
dai nomadi: don Ferdinando li accoglie ma loro devastano e sporcano.
Un gesto
estremo, preso con non poco dolore. Alla fine, per garantire il decoro della chiesa
di San Pio X e per difendere tutti i presenti, don Ferdinando Pistore ha dovuto
chiamare i vigilantes.
Perché il
nutrito gruppo di nomadi, soprattutto rom e romeni, che da
settimane bivaccavano sotto i portici della parrocchia nel Vicentino non faceva
altro che sporcare, devastare e disturbare. "Si è trattata di una
decisione presa con grande rammarico e sofferenza a cui non si sarebbe mai
voluti giungere - spiega il consiglio pastorale della San Pio X - ma parsa
inevitabile visto il fallimento dei percorsi di integrazione intrapresi con
queste persone".
Prima di
arrivare a chiamare i vigilantes, don Ferdinando le ha davvero provate tutte.
L'accoglienza, il dialogo, la carità. Ma è stato inutile. Ben presto i
senza tetto che erano soliti dormire sotto i portici della chiesa si sono visti
costretti a spostarsi per "lasciare spazio ad altri gruppi di persone,
più numerose e poco disponibili a osservare le poche regole concordate,
rendendo così la situzione, già molto precaria, del tutto insostenibile".
Muri insozzati e schiamazzi per tutta la notte. Un disturbo continuo. Nemmeno
la cancellata ha fatto cambiare idea ai nomadi che, notte dopo notte, ha preso
a scavalcare per andare avanti a bivaccare sotto i portici della chiesa. Solo
allora don Ferdinando si è visto costretto a ingaggiare i vigilantes.
Una decisione sofferta, appunto, a cui non sarebbe mai voluto arrivare. "La
parrocchia ha dovuto riconoscere di non possedere le risorse umane e
professionali necessarie per affrontare una situazione così complessa - scrive
il consiglio pastorale sul sito della parrocchia - ma ha soprattutto dovuto
prendere atto della non disponibilità di queste persone a intraprendere
percorsi di inserimento più consoni alla loro dignità umana e alla
convivenza".
di Sergio Rame (Giornale)
Nessun commento:
Posta un commento