Sale il conto di "Mare nostrum". In arrivo
l'aumento delle accise sulle sigarette. Ma il Cdm prende tempo.
Operazione
militare e umanitaria nata sull'onda emotiva dopo uno dei tanti traffici di
esseri umani finito in naufragio.
Portata
avanti orgogliosamente da un paese, l'Italia, tanto esposto alle ondate di
migranti quanto debole economicamente e periferico nel risiko degli equilibri
europei. Ora Mare nostrum mostra la corda e presenta il conto: più di 86
milioni, pagati dai soli contribuenti italiani con aumenti fiscali come quelli
più recenti, su casa rendite finanziarie. E sui tabacchi, per restare sul
prossimo aumento in programma. A lanciare il segnale di allarme sulla
sostenibilità di Mare Nostrum è stato il ministro della Difesa: L'operazione,
ha spiegato Roberta Pinotti durante il question time alla Camera dei deputati -
costa mediamente 9,3 milioni di euro al mese, da quando è scattata, di cui 7
per il funzionamento e la manutenzione dei mezzi e i rimanenti per gli oneri
relativi all'indennità del personale impegnato. «Una cifra sostenuta finora
solo dal ministero della Difesa, ma ora non è più sostenibile da questo solo
dicastero».
In sostanza,
da quando è stata avviata l'operazione sono stati spesi più di 86 milioni di
euro ai quali ora se ne aggiungeranno altri. Sempre trovati a margine del bilancio
dello Stato, tramite la legge di assestamento, come ha ricordato la stessa
Pinotti. «In attesa delle iniziative sollecitate all'Unione europea» il
finanziamento «non sarà inserito nel decreto legge di proroga delle missioni
internazionali per il secondo semestre ma incluso nel disegno di legge di
Assestamento 2014 con un finanziamento per la Difesa di 60 milioni di euro».
Soldi che serviranno a coprire il periodo dall'inizio dell'anno e fino alla
prossima. L'Italia continuerà a dispiegare il «dispositivo navale», circa 900
militari una Nave Anfibia, due fregate, due pattugliatori, piu velivoli e
sistemi radar della Marina. Per proteggere le vittime dei trafficanti e fare da
guardie di confine anche per gli altri Paesi europei.
Non ci sta
Laura Ravetto, esponente di Forza Italia e presidente della Commissione
bicamerale Schengen: «Pinotti ha confermato che la missione verrà rifinanziata
per 60 milioni di euro. Mi chiedo come questa intenzione sia conciliabile con
le dichiarazioni fatte a più riprese dallo stesso ministro, nonché dal titolare
del dicastero dell'Interno, in ordine al fatto che Mare nostrum debba essere
un'operazione a termine. L'Italia non può sopportare a lungo». I costi,
ricadono sui contribuenti, ma - ha proposto Ravetto - «sarebbe decisamente più
opportuno inviare all'Europa la check-list dei costi aggiuntivi che l'Italia
sta sostenendo».
Per i
contribuenti italiani si prospettano altri aumenti. Ieri al Consiglio dei
ministri è slittato l'esame del decreto legislativo con il riordino della
tassazione sui tabacchi, per l'assenza del ministro dell'Economia Pier Carlo
Padoan. Rinvio tecnico, gli aumenti arriveranno: circa due centesimi a
pacchetto a partire da agosto, che non dovrebbero pesare sui consumatori. Poi,
dal prossimo anno, rincari per i consumatori fino a 20 centesimi a
pacchetto.
A proposito
di Europa, ieri il centro studi di Confindustria ha diffuso la congiuntura
flash lasciando poche speranze sulla ripresa. «L'Italia era in crisi prima
della crisi e continua a esserlo». Nel 2014 il Pil registrerà una «crescita
piatta». Meno, quindi, dello 0,2% di Bankitalia. Il «buco nero della crescita
mondiale» per viale dell'Astronomia «è rappresentato dall'Eurozona, dove i
divari nelle performance sono sempre meno sostenibili e la lista dei paesi che
stentano a ritrovare il rilancio va ben oltre i soliti noti».
di Antonio Signorini (Giornale)
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