La proposta del Carroccio per evitare che gli aiuti vadano esclusivamente
agli immigrati: «Cittadinanza o dieci anni di residenza».
Residenza in Italia da almeno dieci anni
oppure cittadinanza per poter accedere al Bonus bebè: è quanto chiede la Lega
Nord in due emendamenti alla legge di stabilità all'esame della commissione
bilancio della Camera. «Senza questi requisiti - spiega Guido
Guidesi deputato del Carroccio - il combinato disposto del
reddito Isee a 25.000 e a 7.000 euro e dunque il raddoppio del bonus avrà come
conseguenza che gran parte delle risorse finirà agli stranieri che non hanno
certo il problema della scarsa natalità». Dunque stop soldi agli immigrati:
«Oltre ai milioni di euro (570 di nuovi solo in questa legge di stabilità) ai
clandestini, - denuncia ancora Guidesi - il governo vuole togliere dalla platea
dei beneficiari gran parte dei cittadini di questo Paese».
In base all'emendamento presentato dal governo l'unico requisito per accedere
al contributo di 80 euro per ogni nuovo figlio è la presentazione presenteranno
di un Isee (Indicatore socio economico equivalente) non superiore ai 25 mila
euro (la soglia di reddito precedente era di 90mila euro e non si prevedeva
l'uso dell'Isee). L'assegno raddoppierà per chi non supera un Isee di 7 mila
euro annui. Critiche all'iniziativa del governo sono arrivate anche da Forza
Italia, secondo Mara Carfagna «Per Renzi una famiglia
con un Isee di 26mila euro annui è una famiglia ricca, mentre una famiglia con
un Isee di 7mila euro annui sarebbe una famiglia che può concedersi il lusso di
fare figli sperando nell'incerto bonus del Governo. Ma davvero il premier crede
che una famiglia con Isee inferiore a 7mila euro, farà un figlio in virtù del
bonus del governo?».
Nessun commento:
Posta un commento